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Cuneo e valli | 20 giugno 2017, 18:02

Casa Circondariale di Cuneo: detenuto incendia la cella, agente rimane intosicato

Per le fiamme ed il fumo, l'intera sezione è stata evacuata. A denunciare l’episodio è l’O.S.A.P.P. - (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) che segnala anche la carenza di organico

Casa Circondariale di Cuneo: detenuto incendia la cella, agente rimane intosicato

Ieri pomeriggio, un detenuto extracomunitario di 37 anni, in carcere a Cuneo per furto, rapina e lesioni personali, ristretto alla 4^ sezione detentiva regime ordinario, ha dato fuoco al materasso e agli arredi della propria cella rendendola completamente inagibile. A causa del propagarsi delle fiamme e del fumo l'intera sezione è stata evacuata dagli occupanti. Nelle operazioni di soccorso un Agente di Polizia Penitenziaria è rimasto intossicato dai fumi dell'incendio.

A denunciare l’episodio è l’O.S.A.P.P. - (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) per voce del Segretario Generale Leo Beneduci: “da più di un mese, la situazione del carcere di Cuneo è divenuta esplosiva – prosegue il leader dell’OSAPP  -  e non solo per una carenza di organico del personale di Polizia Penitenziaria che rasenta il 25% tale da rendere precario il disimpegno dei normali compiti istituzionali, quanto e soprattutto in ragione del crescente prevaricamento posto in essere dai detenuti colà ristretti nei confronti sia delle regole di convivenza interna all’istituto e sia nei riguardi degli addetti al Corpo, per atteggiamenti che vanno dal rifiuto di rientrare nelle celle dopo le ore trascorse all’esterno ai danneggiamenti di arredi e suppellettili alle aggressioni e alle gravi esternazioni nei confronti del personale. Purtroppo conclude Beneduci, quello del carcere di Cuneo costituisce il triste esempio delle condizioni indotte nella maggior parte delle carceri italiane da una politica governativa rivolta all’esclusivo benessere dei detenuti indipendentemente dalla pericolosità e dai comportamenti degli stessi nonché dal permissivismo irresponsabile di una amministrazione penitenziaria che ha abbandonato a se stessi le donne e gli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria. Purtroppo, oltre ai poliziotti penitenziari a fare le spese dello scadimento del sistema penitenziario, in termini di mancata funzionalità e di antigiuridicità delle situazioni saranno in futuro gli inermi cittadini tenuto conto che tranne rare eccezioni tutti i detenuti rientrano nella società per nulla migliorati e meno che mai recuperati alla civile convivenza.  

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