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Attualità | 23 maggio 2018, 17:12

"Benvenuti in casa mia!": in 1.000 entrano nella prima open house di Saluzzo

Nell’abitazione privata di via San Francesco, tappa di Start/Artigianato, esperimento sociale di successo e vetrina dell’abitare, apripista di una nuova tendenza

Giorgia Audisio Tessore, nella sua casa, open house di Start 2018

Giorgia Audisio Tessore, nella sua casa, open house di Start 2018

1.000 persone in casa, nella prima "open house" cittadina, nell’ambito di Start, tra le tappe dell’artigianato diffuso in città, nei week end di maggio.

E’ stato il lancio a Saluzzo di un format di successo a livello internazionale che vede aprire, in città come Milano, Roma e prossimamente Torino, residenze, palazzi, luoghi abitualmente non accessibili e appartamenti privati, alla scoperta  dell’architettura e dell’abitare urbano.

L’abitazione privata, 300 metri quadri nel centro storico di Saluzzo di Franco e Giorgia Tessore è diventata un luogo abitato da visitare, un esperimento sociale, realizzato da Martina design di Manta che ha curato l’intero arredo della casa, con lo studio Mamino Architetti. 

Decretati aggettivi superlativi per l’abitazione, ammiratissima per gentilezza e capacità di accogliere la padrona di casa, in particolare dalle donne che si sono immedesimate nel ruolo, stimando il coraggio (molte si sono dette che non lo avrebbero mai fatto) e la generosità con cui ha aperto a tutti il suo spazio famigliare, dove vive con il marito, i due figli e il cane.

“E’ stata un’esperienza bellissima, certamente faticosa, ma anche molto gratificante - commenta Giorgia - Ero in ansia il primo giorno, incredula e compiaciuta i giorni successivi per il numero alto di persone che arrivavano: amici, vicini di casa, conoscenti, saluzzesi e non, turisti”.  Si era sparsa la voce dell’iniziativa che ha creato molta curiosità.

Ho voluto partecipare in modo attivo all’evento che Saluzzo ha proposto e ho creduto nel progetto, creato per “Start” , da Martina design, che mostra la bravura dei nostri professionisti. Io ho dato la mia disponibilità e fiducia, ma sono loro gli artefici: hanno guidato fino all’ultima persona nei vari ambienti, illustrando il loro progetto di interior design, bello e funzionale, preoccupandosi di ogni aspetto dell’accoglienza, musica, aperitivi, caffè, bevande e …messa in ordine”.

"Nessun problema, nessuno ha aperto gli armadi" anticipa scherzosamente, dando la risposta ad una domanda non fatta, ma pensata. "Le persone sono entrate quasi in punta di piedi, rispettose, aspettando il proprio turno come per una mostra". Su sei giorni, in 30 ore di open house, un flusso quasi continuato di persone: 1.000 persone è il numero per difetto.

“Generoso anche di riflesso mio marito, che ha scelto di passare i fine settimana fuori con i figli e il cane. Ma era presente nell’iniziativa proprio per questa sua disponibilità”.

Nella condivisione di uno spazio bello, in cui si vive bene, il loro messaggio di apertura alla vita cittadina e ai suoi professionisti, apripista saluzzese della nuova tendenza.

 

vilma brignone

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