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Attualità | 19 settembre 2018, 09:30

Polemica a Savigliano per l'uso degli impianti sportivi. Le calciatrici: “Amministrazione sessista”

Alla Saviglianese 1919 femminile è stata cambiata la sede di allenamento del venerdì. Per le calciatrici l'amministrazione avrebbe interpretato il regolamento sugli impianti sportivi in modo “sessista e tracotante”. Ma l'assessore allo sport Paolo Tesio respinge le accuse: “Abbiamo applicato il regolamento con equità”

Un allenamento della "Saviglianese" femminile

Un allenamento della "Saviglianese" femminile

Si torna a discutere, a Savigliano, dell'utilizzo degli impianti sportivi. Una questione che, con declinazioni diverse, si ripresenta da anni in città. Questa volta ad accendere la miccia è la Saviglianese 1919 femminile (le “maghe”) a cui è stata spostata la sede di allenamento del venerdì: dall'antistadio “Morino” ai campi di borgo Marene.

In quel giorno della settimana, l'antistadio è stato infatti richiesto anche da un'altra squadra saviglianese, la Pro Savigliano.

L'assessore allo sport Paolo Tesio afferma di aver seguito il regolamento degli impianti sportivi, applicando il criterio di anzianità: essendo la “Pro” nata nel 2012 e le maghe nella stagione 2016-2017, lo spazio è stato assegnato ai primi.

Ma le calciatrici, in parole povere, affermano di essere più “anziane”.

“La società Usd Saviglianese Fb 1919 a cui apparteniamo a tutti gli effetti – spiegano le maghe – compirà 100 anni a breve (un tempo era soltanto maschile, ndr). Non abbiamo assolutamente nulla contro la Pro Savigliano. Le nostre riserve sono verso l'amministrazione, che ha “interpretato” il regolamento, facendo distinguo tra compagine maschile e compagine femminile della nostra società. Che però è una sola”.

Sempre le giocatrici gettano poi l'ombra del sessismo e della discriminazione.

“È chiaro – tuonano dalla squadra – che per la nostra amministrazione comunale la Prima squadra femminile non abbia gli stessi diritti di quella maschile. L'interpretazione del regolamento è sessista e tracotante”.

“La cosa che più lascia l’amaro in bocca – aggiungono le maghe – è questa malsana ipocrisia che ruota intorno al calcio femminile. In questo paese dove finalmente si fanno leggi per la parità dei diritti dei sessi, dove le coppie arcobaleno possono finalmente sposarsi liberamente, dove la maggior parte del popolo è per la non discriminazione a qualsiasi livello, le donne innamorate di questo sport (che non può essere solo maschile) sono penalizzate da una sottocultura vecchia e fastidiosa. Se non addirittura da meri giochi di potere”.

L'assessore allo sport Paolo Tesio respinge però ogni accusa, dicendo di aver applicato il regolamento con equità.

“Nessuno – spiega Tesio – sta togliendo ore o impedendo di allenarsi alla squadra femminile della Usd Saviglianese calcio. Si è semplicemente optato per un cambio di struttura per uno dei due allenamenti settimanali (l'altro è rimasto invariato rispetto alle precedenti stagioni).

Il campo di borgo Marene, peraltro, risulta omologato per partite di Prima Categoria, come il campo antistadio”.

“La squadra femminile – aggiunge – ha a disposizione esattamente lo stesso monte ore dello scorso anno (pari a quello di tutte le altre prime squadre maschili) e disputa le partite di campionato sul campo principale del Morino”.

“Non sembra pertanto questa la situazione di un Comune che non ha a cuore le sorti dell'unica squadra femminile saviglianese – conclude l'assessore –. Tantomeno una scelta sessista, ma unicamente dettata dalle contingenze.

L'invito è quello di non creare polemiche dove non ci sono”.

Matteo Garnero

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