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Attualità | 22 settembre 2018, 14:30

La nuova piattaforma di Vado, un'opportunità per la Granda: ma "Il sistema cuneese dei trasporti” è pronto?

Se ne è parlato ieri (venerdì) nel convegno organizzato dalla Cgil di Cuneo. Il segretario Davide Masera: “Dobbiamo ‘fare rete’ e mettere insieme le associazioni di categoria e le istituzioni del territorio per vincere questa sfida"

La nuova piattaforma di Vado, un'opportunità per la Granda: ma "Il sistema cuneese dei trasporti” è pronto?

Necessario rinforzare la rete viaria e ferroviaria della Granda. Ma su quest’ultima dei fondi destinati per il potenziamento del trasporto nazionale “via ferro” – 94 miliaridi di cui 73 in infrastrutture, 14 di materiale rotabile e 7 per lo sviluppo tecnologico – arriveranno briciole. E’ quanto è emerso dal convegno programmato dalla Cgil Cuneo nella giornata di ieri, venerdì 21 settembre dal  titolo “Il sistema cuneese dei trasporti”.

Bastano pochi interventi infrastrutturali per garantire un potenziamento della linea ferroviaria Torino-Savona: raddoppio con un secondo binario da Ceva a San Giuseppe (circa 20 km), eliminare i dislivelli su Cosseria, Sala Langhe (apice del percorso ferroviario con 508 metri di altitudine) e Cengio con una deviazione su un percorso più piano binario che passi per Carcare e Millesimo e con un doppio binario che colleghi Ceva e Altare. Con un valico di 15 km si potrebbe collegare Torino a Savona in un ora e 40 minuti e passare dai 62 treni al giorno attuali a 130. Questi i dati più volte espressi nei vari incontri e ribaditi oggi dall’associazione “Noi per Savona”.

Tutto questo anche in vista della nuova piattaforma portuale di Vado  Ligure che vedrà l’arrivo della prima nave-merci presumibilmente nel giugno del 2019. Si calcola un “traffico” di merci trasportate stimato in circa 500 tir quotidiani.

La Granda può puntare a diventare uno dei poli logistici dell’Apm terminals – la società danese che gestirà la piattaforma Maersk di Vado – complice l’acquisizione di Lannutti (presente oggi al convegno del sindacato insieme al sindaco monregalese Paolo Adriano) dell’Ex Cobra di Mondovì. Qui si gestirà lo stoccaggio e la trasformazione delle merci in arrivo. Sarà necessario in questo senso il collegamento della stazione monregalese con lo stabilimento e quindi si rende necessario un piano di interventi per non perdere l’occasione.

“Dobbiamo ‘fare rete’ e mettere insieme le associazioni di categoria e le istituzioni del territorio per vincere questa sfida” – ha dichiarato Davide Masera segretario provinciale della Cgil – “Con l’interporto di Vado e il possibile sbocco su Mondovì si crea occupazione, ma è necessario intervenire sulle infrastrutture. Bisogna completare l’Asti-Cuneo e fare in modo che arrivino anche qui i fondi per le ferrovie. Su rotaia potrebbe viaggiare il 40 per cento delle merci provenienti da Vado, questo garantirebbe anche un minor impatto ambientale.”

Durante l’incontro si è parlato della riapertura di linee ferroviarie chiuse da tempo e su cui bisognerebbe operare la riapertura. Su tutte la Cuneo-Nizza, la Saluzzo-Cuneo e la Cuneo-Mondovì.

L’assessore ai Trasporti della Regione Francesco Balocco presente all’incontro ha inoltre parlato della necessità di discutere con Rfi sul tema viabilità a Verzuolo. Con la riconversione della linea nona della Burgo da carta patinata a carta per imballaggi si è stimato un incremento del passaggio di camion da 60 a 200 quotidiani. Mentre Balocco insiste sulla necessità di mantenere parte del trasporto della produzione su ferrovia. Su questo tema e sullo stato della linea Torino-Savona l’assessore avrà un incontro con Rfi il prossimo lunedì 24 settembre.

All'incontro hanno partecipato - oltre ai già citati - il segretario provinciale Filt Cgil Ivano Esposto, Andrea Pasa segretario generale della Cgil Savona, Gianluigi Miazza presiedente Società Interporto Vado, Rosa Frignola di Rfi, Mauro Gola presidente di Confindustria Cuneo, l'assessore di Cuneo Mauro Mantelli e Piermassimo Pozzi segretario generale della Cgil Piemonte.

Daniele Caponnetto

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