Al Direttore - 04 ottobre 2018, 18:24

Storia di ordinaria burocrazia dal comune di Saliceto

Il parere di congruità del prezzo da parte dell’Agenzia del Demanio per l’acquisto di 200 metri quadrati di terreno per l’ampliamento dell’Asilo comunale è arrivato a scuole aperte

Immagine di repertorio

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Dopo l'intervento dell’Onorevole Enrico Costa, in soccorso del Comune di Saliceto ed a sei mesi dalla richiesta di verifica di congruità presentata dal Comune, che stava bloccando l’acquisto di un terreno di circa 200 mq adiacente alle scuole e necessario per l’ampliamento dell’asilo, il giorno 11 settembre la commissione del Demanio ha finalmente rilasciato il parere di congruità.

Tale parere conferma che il prezzo di acquisto, trattato tra Amministrazione comunale e privati proprietari del terreno, tenendo conto dei valori di mercato locali, è congruo (come già sapevamo, vista la conoscenza del valore dei terreni del nostro territorio, usati come riferimento anche per il pagamento delle imposte sui terreni edificabili).

Dopo 6 mesi di passaggi di carte e solleciti fatti all’Agenzia del Demanio, vista l’urgenza dell’Amminsitrazione Comunale di Saliceto di poter realizzare l’ampliamento dell’asilo prima dell’anno scolastico 2018/2019, il parere è arrivato a scuole ormai aperte.

Dovremmo essere felici per aver avuto la conferma sul prezzo, ma purtroppo resta lo sconcerto ed il disappunto per questa nuova incombenza che soffoca ancora di più le già fragili possibilità dei piccoli Comuni di operare nell’interesse dei cittadini.

Abbiamo fatto i conti con i tagli degli ultimi anni sbandierati come “spending review” ma applicati in realtà come tagli lineari che hanno penalizzato enormemente i piccoli Enti virtuosi.

Ora si aggiunge il parere di congrutià, un obbligo di legge introdotto con legge di stabilità del 2013, che pone a carico degli Enti Locali l’obbligo di ottenere un parere formale dell’Agenzia del Demanio di competenza, per l’acquisto di beni immobili. Una novità legittima e per molti versi condivisibile, che si è però tradotta in un aggravio burocratico notevole, che impegna gli uffici tecnici dei piccoli comuni, spesso presenti per poche ore alla settimana, a reperire documentazioni e atti che spesso, visto la dimensione dei Comuni stessi, nemmeno esistono!

L’anomalia della norma sta nel fatto che non esiste un limite inferiore per poter essere esonerati da tale procedura, che peraltro nel caso specifico, è stata avviata dall’Agenzia di Torino, per poi passare a quella di Genova, chiamando successivamente in campo un funzionario Napoletano per ritornare quindi a Genova, per confermare quello che già sapevamo, ovvero che il prezzo è congruo e coerente con le condizioni di mercato.

Ora, dopo sei mesi persi, potremmo avviare i lavori di ampliamento dell’asilo, il cui cantiere, si potrà chiudere nel giro di 3 mesi con l’aggravante che se i lavori si fossero realizzati in estate come da programmi, i 3 mesi sarebbero stati certi, mentre iniziarli in autunno con l’incognita del cattivo tempo potrà gravare sulle tempistiche per la conclusione dei lavori a danno dei cittadini.

In un mondo che va sempre più veloce, dove la cittadinanza legittimamante chiede celerità nelle azioni amministrative, è mai possibile che sia stata introdotto un tale ulteriore aggravio burocratico per i Comuni, senza tener minimamente conto, ad esempio dell’importo in gioco?

Per poco più di 4.000 € abbiamo dovuto attendere 6 mesi per avere l’ovvia conferma che il prezzo è quello di mercato e quindi congrua, ma non poteva bastare, ripeto, visto l’importo esiguo la perizia fatta dal tecnico del Comune?

La vicenda ha quasi un risvolto comico leggendo la parte finale della lettera dell’Agenzia del Demanio datata 11 settembre che, dopo aver rimpallato la pratica per 6 mesi senza apportare alcun valore aggiunto, chiede ora al Comune 300,00 € per coprire le spese sostenute, pari a circa il 7% del valore della compravendita!

c.s.

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