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| 19 febbraio 2019, 12:48

Andrea Olivero: “Un centrosinistra plurale, alleato, ma non subalterno al Pd”

“Stiamo lavorando con tanti amici per rendere sempre più visibile un disegno comune tra le tante liste civiche del Cuneese. In Regione – spiega il coordinatore regionale di Italia in Comune - il nostro sostegno a Sergio Chiamparino sarà pieno e convinto”

Andrea Olivero: “Un centrosinistra plurale, alleato, ma non subalterno al Pd”


Andrea Olivero, ex viceministro alle Politiche Agricole, è attualmente il referente piemontese della neonata formazione civica “Italia in Comune” che fa riferimento in ambito nazionale al sindaco di Parma Federico Pizzarotti e a quello di Cerveteri Alessio Pascucci.

Gli abbiamo rivolto alcune domande per capire qual è lo stato dell’arte delle formazioni civiche che si apprestano a sostenere la corsa di Sergio Chiamparino in Regione e ad affrontare la battaglia elettorale amministrativa in vari centri della Granda.

Olivero, per le regionali la vera sfida che si sta delineando in Piemonte sarà tra Sergio Chiamparino e Alberto Cirio. Lei sta con Chiamparino. Perché?

“Credo che il Presidente Chiamparino abbia lavorato bene e sappia rappresentare la concretezza e il buonsenso piemontesi. Dopo gli anni del centrodestra guidato da Cota, finiti rovinosamente, l’attuale amministrazione ha saputo riportare i conti in ordine e far ripartire gli investimenti, per dare servizi e occupazione. Chiamparino non è un ragazzino, ma ha grinta e voglia di usare l’esperienza per innovare, non per gestire l’esistente”.

Non è passata inosservata la sua presenza ad Alba a sostegno del candidato sindaco Olindo Cervella e poi a Torino alla presentazione dei Comitati del Si di Chiamparino. Quindi lei è della partita, anche se non in campo ma in panchina?

“La passione politica mi è nata tanti anni fa nel volontariato e nelle Acli e, per fortuna, non si è spenta in Parlamento come è successo a tanti. Io provo ad aiutare chi vuole lavorare per la propria città e per la nostra Regione, con spirito di servizio e tanta passione civile. Le persone perbene non mancano, ma bisogna costruire un progetto perché possano lavorare insieme”.

Il progetto civico, cui lei concorre in Piemonte e che ha come progetto immediato quello di federare tante realtà riformiste (Demos, Rete Bianca, Area Socialista, ecc.) sotto il nome di Chiamparino, ritiene possa avere una valenza di natura anche politica nel medio termine, con la finalità di riunire tante anime moderate e “smarrite” che oggi non si riconoscono nel Pd?

“Penso di sì, anche se ci vorrà un poco di tempo per smussare i personalismi che spesso emergono, anche localmente. Io ho sempre creduto in un centrosinistra plurale e credo sia venuto il tempo di rendere visibile questo disegno. Per farlo le forze civiche e riformiste devono unirsi e imparare a lavorare insieme, per essere un alleato, non subalterno, del Partito Democratico”.

Quali rapporti pensa si instaureranno in Piemonte tra “Italia in Comune” di Pizzarotti e Pascucci, di cui lei è un rappresentante, e l’area civica di Monviso?

“Spero si riesca a creare un progetto insieme. Ci unisce il desiderio di portare amministratori locali e persone impegnate nella società civile nella nuova politica. Serve infatti il cambiamento, ma fatto da persone affidabili e che cercano di risolvere i problemi, non da inesperti o da mestatori che soffiano sulle paure e propagandano l’odio. Il civismo è un buon antidoto al sovranismo, perché sviluppa solidarietà tra le persone e unisce i territori, non contro qualcuno, ma per tutelare il bene comune”.

Si dice che “Monviso” stia pensando a dar vita a proprie liste anche alle amministrative in alcune delle maggiori città del Cuneese in cui si andrà alle urne. E’ così? Con quale finalità?

“E’ vero, stiamo lavorando con tanti amici in questo senso, per rendere sempre più visibile un disegno comune tra le tante liste civiche del cuneese. Il buon lavoro fatto da Alberto Valmaggia in Regione, da Milva Rinaudo in Provincia, dai giovani e da tanti sindaci e amministratori che si ritrovano in “Monviso in movimento” rendono credibile un progetto comune. Solidarietà, attenzione alla persona, concretezza nell’affrontare i problemi: c’è un mondo che vuole essere rappresentato e ritrovare il senso dell’impegno politico, dopo tante delusioni”.


 


GpT

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