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Attualità | 19 marzo 2019, 10:50

Le mani di Ferrero sugli snack Usa e i biscotti australiani: trattative entrano nel vivo

Alle offerte finali la corsa per i biscotti Arnott’s, con Mondelez favorita ma frenata dai fari dell’antitrust. Il gruppo della Nutella rimane invece in pole position per la linea di snack dell'americana Kellogg’s

Le mani di Ferrero  sugli snack Usa e i biscotti australiani: trattative entrano nel vivo

Starebbero entrando nel vivo le due importanti trattative che ormai da alcuni mesi vedono il gruppo della Nutella impegnato in prima linea per arricchire e diversificare ancora la propria ricca gamma di prodotti.

A darne notizia la stampa finanziaria, italiana e non solo, secondo la quale la multinazionale albese sarebbe vicina a una nuova importante acquisizione dopo quelle che nell’ultimo biennio l’ha vista mettere le mani prima sulla Ferrara Candy Company, azienda Usa produttrice delle caramelle e dei dolci coi marchi "Red Hots" e "Now & Later" (acquisita in forza di un investimento da 1,5 miliardi di dollari), e a stretto giro portare alla propria corte le attività dolciarie Usa del colosso svizzero Nestlé: un impegno da 2,8 miliardi di dollari col quale Alba ha messo le mani su marchi celebri come BabyRuth e Butterfly, guadagnandosi così la terza piazza assoluta sul ricchissimo mercato dolciario degli Stati Uniti.

Ora Alba sarebbe in pole position nella trattativa aperta da alcuni mesi per l’acquisto della linea di biscotti e snack Usa della Kellogg’s, azienda a stelle e strisce conosciuta in tutto il mondo per i suoi celebri corn-flakes.
Secondo le indiscrezioni che trapelano dagli ambienti finanziari la multinazionale della Nutella, affiancata nella trattativa dagli advisor Lazard e Credit Suisse, sarebbe in vantaggio rispetto agli altri concorrenti coinvolti nella trattativa, che tra soggetti industriali e fondi di investimento vedrebbe quale principale competitor di Alba un’altra multinazionale Usa, la Hostess Brands.

Obiettivo dichiarato della possibile acquisizione – valutata nell’ordine del miliardo e mezzo di euro – sarebbero altri importanti brand del mercato a stelle e strisce. Marchi come "Famous Amos" e "Keebler", noti e apprezzati oltreoceano per i suoi "cookies al cioccolato, insieme a "Stretch Island", che produce invece barrette alla frutta.

Il gruppo guidato dal presidente Giovanni Ferreroche con un patrimonio di oltre 22 miliardi di dollari è stato recentemente confermato da "Forbes" nelle prime posizioni della graduatoria degli uomini più ricchi del mondo – continua intanto la propria corsa sul fronte di un’altra possibile acquisizione miliardaria, in questo caso sul mercato australiano. Ci riferiamo ovviamente alla gara in atto per mettere le mani sui biscotti Arnott’s, azienda dalla storia ultracentenaria, con in mano il 60% del mercato nazionale di settore, dal 1980 in mano al gruppo Usa Campbell’s.

Su questo fronte gli ultimi aggiornamenti sono le indiscrezioni riportate dall’"Australian Financial Review", secondo le quali la società albese si starebbe contendendo l’acquisizione insieme a un gruppo di concorrenti intanto ridottosi al colosso Usa Mondelez e a un consorzio che comprende i fondi KKR e Bain Capital.

In questo caso saremmo di fronte a un’operazione stimata 1.44 miliardi di dollari americani, circa 1.26 miliardi di euro, per un gruppo che fattura fattura oltre 600 milioni di euro l’anno.

Secondo la testata australiana anche questa trattativa starebbe entrando nella sua fase decisiva, tanto che per domani, mercoledì 20 marzo, le aziende in gara dovranno aver presentato le proprie offerte definitive, con pronostici che in questo caso vedrebbero Mondelez avvantaggiata da un’offerta più ricca di quella presentata da Ferrero: ben 3 miliardi di dollari Usa, 13-14 volte gli utili di Arnott’s.

Ma lo stesso giornale finanziario dà anche conto dei fari accesi su quest’ultimo concorrente dall’Accc, l’agenzia antitrust australiana, che potrebbe avere qualche riserva sulla posizione dominante di cui Mondelez si fregerebbe con un’eventuale acquisizione considerato che – a differenza di Ferrero – è già presente sul mercato dei biscotti australiani con una quota del 20%. Nei prossimi giorni ne sapremo probabilmente di più.

Ezio Massucco

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