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Attualità | 16 aprile 2019, 19:35

Saluzzo, istituto Soleri Bertoni: nuova targa e giardini "made" in classe

Presentati oggi alla presenza della dirigente Alessandra Tugnoli, del sindaco Calderoni e assessore alla Cultura Pignatta, con gli insegnanti artefici dei progetti e gli alunni che hanno collaborato

Saluzzo, la nuova targa dell'IIS Soleri-Bertoni

Saluzzo, la nuova targa dell'IIS Soleri-Bertoni

Studenti dell’istituto arredano il loro istituto. Due fazzoletti di giardino allestiti all’interno del cortile della ex Caserma Musso dove ha sede il Soleri- Bertoni e la nuova targa del liceo sono stati presentati oggi, insieme ad una composizione artistica posta sulla parete di ingresso che ha dato nuova vita e immagine  a strumenti di lavoro scolastici.

Dell’opera verde esterna ha parlato il coordinatore del progetto il professor Aldo Molinengo agronomo paesaggista, autore di numerosi spazi verdi cittadini.

Il progetto che ha visto all’opera studenti della III LB e IV LB  per la messa a dimora delle piante, con la collaborazione di Fausto Brignone del Comune di Saluzzo, propone due riquadri di prato al naturale, in questo momento invasi dalle pratoline.

Simmetricamente sono state disposte piante rustiche “che non danno grande problemi di manutenzione. Un giardino che maturerà poco alla volta, con la crescita degli arbusti  e che accompagnerà quasi tutto l’anno scolastico con le diverse  fioriture, dall’autunno a primavera”.

La nuova targa in metallo traforato che identifica la scuola in via Traversa del Quartiere, è stata realizzata con il contributo degli studenti della classe V DA sezione Design –Metalli sotto il coordinamento del professor Maurizio Rossa e dell’assistente tecnico Alessandro Bova.

Mentre sono stati gli alunni della II DA(anno scolastico 2017-18) su progetto del docente Marco Odello a realizzare la composizione artistica posta sulla parete sinistra d’ingresso dell’istituto. Hanno dato  nuova  vita, questa volta come oggetto d’arte alle “planche”, tavolette di legno usate per lavorazione dell’argilla che per tanti anni gli studenti hanno usato.  “Conservando così la memoria di un passato che si è stratificato – si legge nella presentazione-  Recuperare il lavoro e l’impegno che sta sotto è riportare alla luce il colore che sta sotto”. 

 

vilma brignone

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