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Solidarietà | 20 settembre 2019, 17:52

Un bivacco in Val Pellice per ricordare Sara Salvatico, stroncata da un infarto a 45 anni: a Frassino la serata benefit per raccogliere fondi

Dopo la morte di Sara, famigliari, amici e conoscenti hanno dato vita all’Associazione Salvasera. La decisione di costruire il bivacco, luogo di accoglienza, quell’accoglienza che ha caratterizzato tutta la vita di Sara. Poi la scelta della location, in un luogo lontano dalle rotte più battute, proprio per la mancanza di un punto di appoggio, in faccia al Monviso

Il rendering del Bivacco Salvasera

Il rendering del Bivacco Salvasera

Un bivacco a 2.610 metri, al Colletto del Palavas, in Val Pellice.

È l’obiettivo che si è prefissa l’Associazione “Salvasera”, nata nello scorso mese di dicembre, e che riunisce amici, colleghi, conoscenti e famigliari di Sara Salvatico.

Sara, educatrice professionale in servizio al Dipartimento di patologie delle dipendenze dell’Asl Torino 2, nativa di Verzuolo, è scomparsa prematuramente nel 2017, a soli 45 anni, stroncata da un infarto.

Fin da ventenne – la ricordano gli amici - si era impegnata nel supporto ai malati di AIDS. Aveva anche cercato di restituire dignità agli ultimi mesi di vita di ragazzi tossicodipendenti.

Chiunque chieda alla sua famiglia, agli amici, ai colleghi e alle tante persone che hanno conosciuto Sara, quale fosse una sua qualità, fra le tante, molti pronuncerebbero la parola accoglienza.

Ed è una parola che ben la descrive, perché lei aveva la straordinaria capacità di abbracciare chiunque, metaforicamente e non, e ogni abbraccio era pieno di dolcezza”.

Sara aveva una grande passione: la montagna. Quella montagna alla quale è sempre stata legata, così come quelle valli delle quali, per innumerevoli volte, ha calcato i sentieri.

L’Associazione “Salvasera” parte proprio da qui. Dalla grande passione di Sara.

Ne scaturisce un progetto: creare un bivacco intitolato a Sara. L’iniziativa ha un primo rimando, naturale, istintivo: l’accoglienza, quell’accoglienza che ha caratterizzato tutta la vita di Sara, intesa come “senso di ospitalità, ascolto, conforto”.

Un bivacco è un luogo di raccoglimento – spiegano dall’Associazione – in cui ascoltare e ascoltarsi, un riparo e un ristoro per chi ha affrontato la salita di una montagna. Proprio nella sua funzione primaria di sollievo e rifugio, è un luogo che assomiglia a Sara”.

Dove costruire, però, il bivacco? La scelta è ricaduta sul massiccio del Monte Palavas, cima delle Cozie sul confine italo-francese della Val Pellice, tra il Colle della Croce e il Colle dell’Urina, “metaforicamente a metà strada tra Verzuolo e Torino, tra le radici di Sara e il posto in cui aveva scelto di vivere”.

Crediamo – proseguono gli amici di Sara – che possa servire da appoggio o stallo per le persone che abitualmente percorrono le montagne della Val Pellice e per chi ha amato Sara, per trovarla in uno dei luoghi che amava lei. In Val Pellice”.

C’era un’unica prerogativa da rispettare: trovare una località con una vista sul Monviso, in modo tale che il bivacco potesse proprio affacciarsi sul Re di Pietra: una scelta dovuta, proprio in virtù di quel legame che univa Sara al Monviso.

Non solo. Il bivacco infatti sorgerà in un luogo “lontano dalle rotte più battute”, proprio per la mancanza – fino ad ora – di un punto di appoggio.

Qui sorgerà la struttura del bivacco, “non invasiva – ci tengono a sottolineare dall’Associazione – realizzata con il minimo impatto ambientale”.

Un padiglione con una base di 4 metri per 4, e un’altezza di altrettanti 4 metri. La struttura sarà in abete lamellare, il rivestimento esterno in acciaio corten, “in modo da limitare l’impatto paesaggistico del manufatto”.

Il bivacco poggerà su due travi d’acciaio fissate alla roccia.

All’interno, otto posti letto su due livelli, oltre a uno spazio più “conviviale”, con panche e tavoli. La grande finestra angolare illuminerà lo spazio interno, creando una sorta di connessione con il paesaggio esterno: “Rinforzerà l’idea di un luogo che sia qualcosa di più di un semplice ‘dormitorio’ ad alta quota”.

Il bivacco sarà realizzato da “L'Artigiano Del Rustico Di Boerio Giuseppe & C” di Sampeyre.

Servono però fondi (costo totale 25mila euro), sia per la realizzazione della struttura, che per il successivo trasporto in quota (in elicottero) ed infine per il montaggio.

Domani sera (sabato 21 settembre), a partire dalle ore 18, è in programma alla Locanda “I Chimi” di Frassino, la serata benefit che avrà lo scopo sia di presentare l’attività dell’Associazione e il progetto di realizzazione del bivacco, che prenderà anch’esso il nome “Salvasera”.

La raccolta fondi è indispensabile per portare a termine il progetto. Online ed è già stata lanciata online sei mesi fa, e ad oggi conta sui 9mila euro messi a disposizione da amici, famigliari e conoscenti di Sara.

Dopo le presentazioni, la serata continuerà con musica occitana e ricco buffet. Costo di partecipazione: 20 euro. Saranno totalmente devoluti in favore del progetto “Salvasera”.

Crediamo nel progetto – concludono dall’Associazione – e ne siamo stati contagiati, perché siamo certi che l’amore non finisce”.

Nicolò Bertola

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