- 06 maggio 2010, 17:23

Cherasco: premio nazionale di pittura Romano Reviglio

Cherasco: premio nazionale di pittura Romano Reviglio

Il 22 aprile 2008 veniva a mancare il pittore cheraschese Romano Reviglio, che visse e operò sempre nella sua Cherasco, in silenzio, senza fare clamore ma la sua inclinazione e la sua arte lo innalzarono a fama nazionale. La Città, a due anni dalla scomparsa, per tenere vivo il ricordo del suo artista più grande e caro ha istituito il Premio nazionale di pittura 'Il Romano d’oro', sabato 8 maggio, anniversario della nascita del pittore cheraschese.

 

La sua pittura ha raccolto le suggestioni dalla città natale, appartata, magica e ricca di storia qual è la storia di Cherasco senza cadere mai, però, in una pittura provinciale, poiché la sua notevole cultura aveva radici nell’assimilazione, sensibile ed intelligente, del mondo artistico internazionale oltre che naturalmente alla sua autonomia creativa. Sabato 8 maggio Cherasco rende omaggio al 'suo Maestro' che ha contribuito con la sua originale sperimentazione a migliorare l’arte di una Città da anni nota per la sua particolare attenzione alla cultura con un Premio di valenza nazionale a lui dedicato.

 

L’evento vedrà la partecipazione di importanti maestri dell’arte contemporanea nazionale, i quali, precedentemente scelti da una commissione formata da esperti del settore, vedranno le loro opere esposte nel centro storico della Città per l’intera giornata. La giuria, presieduta dalla nota critica d’arte Marisa Vescovo, assegnerà il Premio 'Romano d’Oro' ovvero contrappeso della stadera, oggetto che può essere assunto come simbolo di equilibrio ed equità.

'Romano d’oro' a ricordo del nome proprio di Reviglio, nato a Cherasco nel 1928 che ha maturato le sue prime esperienze pittoriche nell’ambito delle mostre universitarie torinesi presentate da Cabutti: nel 1957 vince il Premio dei Critici e quello dei Pittori. Partecipa alle Promotrici Torinesi e alle mostre del Piemonte Artistico dove gli viene assegnato il premio Gazzetta del Popolo nel 1959. Nello stesso anno ottiene il secondo posto al Premio Cuneo e vince il Premio Vicoforte. Sono del 1960 il Premio Marina di Ravenna e il Premio Maggiora; del 1963 il Premio Valcuvia-Varese; del 1968 il Premio Manta e quello Imperia. E poi ancora i Premi Coumboscuro, Mezzane di Verona e Carassone-Mondovì, ripetuto poi nel 1979, il Premio Morozzo, il Premio Ceva, il Premio Carrù.

 

Numerosissime le personali. Il suo percorso artistico lo ha visto iniziare con una pittura figurativa tradizionale quasi intimista che rivela sicure doti pittoriche. Successivamente, probabilmente grazie all’influenza di Spazzapan, libera la mano e la mente dai condizionamenti di schemi formali precostituiti e crea opere su carta e cartone, disegnate e dipinte con inchiostri e colori, dove fiori e forme arabescate occupano l’intera superficie del quadro. Verso la fine degli anni Cinquanta crea una serie di opere su carta incentrate sul tema delle architetture, spesso il barocco piemontese. Con l’uso di inchiostri colorati e acquerellati realizza sia rappresentazioni precise e descrittive sia immagini in cui l’intreccio e la stratificazione degli elementi raffigurati diventano singolarmente ossessivi e pervasivi. Nei primi anni Sessanta Reviglio si avvicina all’informale, la sua pittura assume spessori di materia e libero movimento: si tratta di un periodo breve ma molto importante perché segna la definitiva maturazione dell’uso del colore. Nella fase successiva, degli anni Sessanta e Settanta, la struttura compositiva dei lavori del pittore cheraschese si fa più articolata, per esempio attraverso divisioni della superficie in piccoli quadri nel quadro; le forme sono definite da spesse pennellate dirette; vi è una vitalità vibrante dei colori, la luce emerge dall’interno della pittura stessa. I quadri di questo periodo, come quelli successivi, sono carichi di suggestioni figurali che appaiono pur continuamente sottoposti a cambiamenti di forma: si possono percepire forme animali, vegetali, elementi di paesaggio, interni con oggetti, ma anche forme e strutture senza precise informazioni pur cariche di espressività. Nei quadri degli ultimi anni, Reviglio dipinge con una libertà e una sensibilità sempre più grandi utilizzando il suo particolare cromatismo.

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