Al Direttore - 21 giugno 2011, 09:48

Le azioni concrete di Sacchetto sul batterio PSA si limitano a manifesti e proclami

Il segretario provinciale PD Emanuele di Caro torna sulla questione dei kiwi dopo la risposta dell'assessore regionale all'agricoltura

Le azioni concrete di Sacchetto sul batterio PSA si limitano a manifesti e proclami

Gentile Direttore,
l'assessore Sacchetto ci sottovaluta davvero. Infatti sappiamo benissimo che è in contatto con i ministeri romani, tanto che nelle settimane scorse ci ha spiegato che per fine anno si aspetta il via libera alle misure di sburocratizzazione del comparto agricolo. Un contatto serrato ed efficace, davvero. Non ci è nemmeno sfuggito che trasformare il CReSO di Manta in fondazione serve a mascherare il fatto che la Provincia a traino Gancia-Sacchetto non lo finanzia più da un pezzo. Non ci è nemmeno sfuggito il lavoro di ricerca del CRESO, che proprio non è merito di questi amministratori leghisti, ma che non si traduce in azioni di programmazione concreta per il futuro dopo il PSA dell'actinidia: azioni che competono alla Regione.

Non potevamo sapere quanto l'assessore parla con Bruxelles e con Roma: lo apprendiamo con soddisfazione. Ci permettiamo di sottolineare, però, che le azioni concrete, fino ad oggi si limitano ai manifesti e ai proclami stile Pontida.
Intanto, persino in questa primavera, sono stati realizzati nuovi impianti di kiwi, che le grida manzoniane dell'assessore Sacchetto vietavano, e la Regione non è stata in grado di produrre norme che ne imponessero l'espianto. Per di più, i controlli del Settore Fitosanitario della Regione continuano a non avvenire a campione, ma a chiamata: in questo modo, occorre la denuncia da parte di un vicino dell'agricoltore che non espianta le actinidie malate, mentre sarebbe molto più efficace, e socialmente meno dirompente, un programma fitto di controlli a campione.

Questa è l'amara realtà, caro Assessore. Le sue sono parole piccate, che non possono celarla. Aspettiamo dei fatti e in particolare un programma di formazione rivolto agli agricoltori, finalizzato alla diversificazione colturale del frutteto cuneese e insieme a misure reali (non sanzioni irrisorie) che garantiscano il rispetto del divieto di nuovi impianti di actinidia, fino a che la ricerca non avrà trovato una cura per il batterio PSA.

Cordiali saluti
Emanuele Di Caro
Segretario provinciale PD Cuneo

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