Attualità - 19 gennaio 2012, 11:01

A Saluzzo i saldi sono anche alla Caritas grazie al negozio “RIVESTIti Migrazione di vestiti”

Indumenti usati e tovagliato vanno a ruba. La vendita finanzierà altre iniziative quali l'acquisto di una lavatrice per il Centro di Prima Accoglienza o una stampante per la scuola di alfabetizzazione

Il negozio della Caritas dove si effettuano i saldi (© targatocn.it)

Il negozio della Caritas dove si effettuano i saldi (© targatocn.it)

Tempo di saldi anche alla Caritas di Saluzzo. E sono davvero tali, nel negozio aperto sei mesi fa, all’inizio di via Volta, in uno dei locali dell’antico Vescovado, con un marchio e un nome esplicativo: “Rivestiti. Migrazione di vestiti”.

L’elenco dei capi in svendita da donna, uomo, bambino, spazia da foulard, sciarpe guanti a un 1 euro, a pantaloni, gonne, vestiti e maglie 3 euro, a giacconi, cappotti, vestiti da sera a 6, per arrivare al prezzo massimo di 15 euro per i montoni. Senza dimenticare le tovaglie ricamate, asciugamani di vecchia tela, borse, cappelli di ogni foggia.

Nella maggior parte dei casi sono vestiti usati, arrivati alla Caritas nell’apposito centro raccolta, dove vengono selezionali per la distribuzione. Ma ci sono anche indumenti o oggetti nuovi regalati da negozi o da privati.

“Con il gruppo di sei, sette volontari che si occupa dello smistamento, e che per una parte, ora si alterna nel negozio di via Volta, avevamo considerato– racconta Anna Maria Busso ex direttore della Caritas saluzzese – il fatto che molti vestiti, per la loro particolarità, come quelli da sera o determinati modelli, non venivano prelevati dagli stranieri che arrivano nel nostro centro con la tessera, perché non funzionali alle loro esigenze. Abbiamo perciò pensato: 'proviamo a venderli!'. Questo nell’ottica di un recupero e riuso di indumenti che sono belli e in ordine, alcuni ancora nella confezione. Si evita così lo spreco e con la loro vendita possono essere finanziate altre iniziative”.

Il bilancio di questa prima fase di avvio è positivo. Rivestiti, nome suggerito da uno dei volontari del servizio, che riassume l’essenza della proposta: una migrazione, un passaggio di indumenti da uno all’altro, sta diventando una tappa fissa, il martedì dalle 9 alle 12 e il venerdì pomeriggio dalle 16 alle 19, per l’acquisto di capi o la ricerca di curiosità, del “vintage” locale.

Chi arriva in negozio?

“Persone molto varie e alcune ormai clienti abituali – risponde Anna Maria Busso - Ci sono gruppi di stranieri, brasiliani, marocchini, turisti di passaggio, ma anche molte signore di Saluzzo.

Il ricavato di questo primo periodo, diviso con il negozio del Commercio Equo solidale che si occupa della parte amministrativa, sarà destinato all’acquisto di una lavatrice per il Centro di Prima Accoglienza e, in base alle finanze, di una stampante per la scuola di alfabetizzazione di italiano, sopra il Centro Ascolto di via Maghelona.”

Dopo il periodo dei saldi, Rivestiti proporrà la “collezione” primavera estate, e oltre all’apertura del lunedì e venerdì pomeriggio, spera di aprire i battenti mezza giornata in più.

Vilma Brignone

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