“Le probabilità che il colle dell’Agnello ‘apra’ al traffico già al prossimo 1 giugno sono molto alte, pari almeno 95 per cento”. C’è comprensibile soddisfazione nella parole di Alberto Anello, consigliere provinciale della Lega Nord. Perché quello del colle dell’Agnello è un problema che gli sta a cuore da sempre e oggi – all’indomani di un incontro transfrontaliero con i cugini di Gap, è convito di averne risolto una parte.
Un passo indietro. Ieri nel capoluogo del dipartimento delle Alti Alpi si sono incontrate la locale delegazione – composta dal Presidente del Conseille General di Gap Jean-Yves Dusserre e dai suoi due “vice” Marcel Cannat e Richard Siri – e quella italiana, della quale facevano invece parte la presidente della Provincia Gianna Gancia, l’assessore Stefano Isaia, lo stesso Anello, il capo gabinetto Mario Gastaldi, il presidente del Parco del Po Silvano Dovetta ed il suo direttore Mario De Casa.
Sul tavolo parecchia carne al fuoco le prospettive progettuali future del Parco del Po con quello del Queyras, l’ipotesi di un’autostrada che unisca Cuneo a Gap e, soprattutto il già citato colle dell’Agnello, a proposito del quale le delegazioni si sono trovate d’accordo sulla necessità di indicare aperture e chiusure certe e non più aleatorie. L’idea è quella di formare un tavolo di concertazione (formato da Alberto Anello e Marcel Cannat e coordinato dal dottor Gastaldi) che porti ad una gestione ed una strategia comune, di mettere in comunicazione i gestori del servizio sui due versanti e di “considerare come data di apertura il 1 giugno prossimo”. Che è un modo, molto burocratese, per dire che quasi certamente il colle aprirà in tale data.
“E’ stato un incontro fortemente voluto dalla presidente Gancia che ha sempre ritenuto importante che le due realtà vicine si parlassero – ci ha detto ancora Anello – che mi sento di definire fruttuoso, perché ci ha permesso di approfondire i temi di vicinanza e le strategie comuni”.




