La massima gravità della situazione che si è venuta a creare è che sono di fatto stato privato della possibilità di esprimermi pubblicamente per non incappare in irregolarità, e questo è per un rappresentante istituzionale forse la peggiore delle condizioni inducibili da cause esterne. Tutto questo a causa di un atto inumano, autoritario e contrario a qualsiasi regola democratica.
Ho maturato l'opinione di voler rigettare senza ripensamenti metodi come quelli che mi hanno liquidato.
Sono fermamente convinto di voler continuare la mia esperienza in consiglio, con l'intenzione di dimostrare che attività, principi e modi non sono legati ad un colore o ad un simbolo, peraltro di proprietà privata singola.
Il mio orecchio teso al territorio e a tutti i cittadini e attivisti non cambia di una virgola, nelle sue virtù e nei suoi limiti, il mio stipendio neppure. La trasparenza, la rendicontazione, il rapporto con il territorio e la presenza fisica alle sedute istituzionali saranno esattamente gli stessi.
Chi rappresenterò, si diceva, ora che non ho nessuna egida? Gli stessi 4 milioni di cittadini piemontesi che rappresentavo a maggio 2010 così come a ottobre 2012. E le stesse, medesime, sacrosante e vitali battaglie.
Non pensiate che io pensi che sia facile, ma accetto con determinazione la sfida: sono "fuori" dal movimento e paradossalmente proprio per questo ne ho massima libertà.
Il fine non sempre giustifica i mezzi; mai quando questi calpestano il concetto stesso che con il fine si dice di voler ampliare!
Due parole a proposito della valutazione dell’eletto e della polemica tra Beppe Grillo e i bolognesi sull’”applausometro”: per me non ci sono dubbi sul fatto che in questo momento è impossibile adottare un criterio di consultazione serio e verificabile, oltre che non condizionato da tutti gli avvenimenti recenti.
Il solo presupposto di un allargamento di voto a tutti i cittadini che vogliano partecipare è francamente ridicolo, se si pensa che io stesso sono stato all'istante estromesso dalle mie prerogative di cittadino elettore per esempio delle primarie online. Il fatto poi che anche tecnicamente il processo sia ineccepibile è contraddetto dalle tante "non regolarità" che ormai molti segnalano.
PS: se, come qualcuno dice, la deroga alla base di tutto il pasticcio viene considerata alla stregua di un errore di gioventù, come cittadini abbiamo il dovere di dedicare la maggior parte delle risorse e degli sforzi al fine di evitare potenziali future situazioni analoghe e abbiamo pochissimo tempo per farlo. Queste le mie cento lire a proposito.
Fabrizio Biolé - Consigliere Regionale





