Politica - 19 novembre 2012, 22:29

Passa l’esame-Consiglio il nuovo polo commerciale di Saluzzo. L’assessore Calderoni: “E’ una sfida”

Si astengono Lovera (Centro Popolare), Terrigno (Polo Civico), Andreis (Lega Nord) e il presidente Demaria, “no” di Bachiorrini e Miretti (PdL), “si” dell’intera maggioranza

Il Consiglio Comunale di Saluzzo del 19 novembre

Il Consiglio Comunale di Saluzzo del 19 novembre

Passa con l’astensione dei consiglieri Elena Lovera (Centro Popolare), Aldo Terrigno (Polo Civico), Domenico Andreis (Lega Nord) e del presidente del Consiglio Franco Demaria, il voto contrario di Fulvio Bachiorrini e Dario Miretti (Popolo delle libertà) e quello favorevole di tutta la maggioranza  l’insidioso “punto 4” dell’ordine del giorno. E’ quello dedicato alla discussione sul polo commerciale “L2” che andrà a sorgere  in via Pignari, ospiterà una mezza dozzina di attività commerciali legate alla Grande Distribuzione (Dimar Fresco, Brico Center ed altre) e si porterà a rimorchio – a totale carico dei privati - opere pubbliche per 8 milioni e 276mila euro: tre rotonfde ed un sottopasso. Ma è anche quello che finalmente contempla “il rilascio delle autorizzazioni per l’apertura, il trasferimento di sede e l’ampliamento di superficie delle medie strutture di vendita” (negozi di vicinato) a tutto il centro storico. E’stato lui a catturare l’attenzione e la quasi totalità di del dibattito, peraltro pacato come ha riconosciuto lo stesso capogruppo di maggioranza Gianluca Arnolfo.

Un punto controverso, fatto di contrapposizioni ataviche, che è stato illustrato dall’assessore Fulvio Rubiolo. Che prima lo spiega, e poi lo giustifica con i numeri: “Nel 1997 i saluzzesi erano 15.729, a fine 2011 17.228: la città  è in crescita, una crescita accompagnata dall’aumento da 622 a 699 negozi di vicinato. Le attività attualmente presenti in città sono programmate con il vecchio piano regolatore”.

I dubbi di Lovera, Terrigno ed Andreis sono venuti immediatamente a galla. Tutti, in buona sostanza, d’accordo sull’estensione dei “negozi di vicinato” al centro storico, tutti preoccupati per le ricadute che la “L2” potrà o potrebbe avere sul tessuto commerciale cittadino, nonostante le ripetute rassicurazioni venute dalla maggioranza sui paletti disegnati apposta per evitare che in via Pignari nascano gallerie commerciali.

Elena Lovera ha chiesto “come si pensa di poter gestire quella che sarà una probabile crisi del commercio di vicinato, anche se dalla parte della cittadino la concorrenza è attesa”. Domenico Andreis ha chiesto che “parte degli 8 milioni e 276mila euro oggi destinati ad opere pubbliche a servizio dell’area venga destinata al commercio di vicinato”. Aldo Terrigno ha sostenuto invece l’incontestabilità del fatto che ci saranno “profonde modifiche al tessuto commerciale della città”.  

Fulvio Bachiorrini, da parte sua, ha esaminato la “pratica” dalle varie angolazioni. Favorevole anche lui alla presenza dei negozi nel centro storico, il capogruppo del Pdl ha fatto suoi i dati dell’aumento dei negozi snocciolati da Rubiolo per dire che “il commercio di vicinato è la seconda forza di Saluzzo e la ‘L2’ – di cui il commercio di Saluzzo non ha certo bisogno – andrà ad intaccare questa realtà economica nell’immediato e nel futuro, perché non si tratterà di un affiancamento al tessuto commerciale esistente, ma di una sovrapposizione, con risultati facilmente prevedibili”.

Senza mezzi termini, come di consueto, Mauro Calderoni – con in mano alcuni articoli di giornali cui il presidente della Confcommercio locale Alberto Anello aveva rilasciato dichiarazioni di non preoccupazione – ha detto a Bachiorrini che “una visione minimalista di Saluzzo che affronta il mondo bastando a se stessa non è condivisibile. La ‘L2’ è una sfida. Gli investimenti (gli 8 milioni e 276mila euro: ndr) sono finalizzati alla funzionalità della struttura stessa per legge, ma saranno funzionali anche agli insediamenti artigianali ed alla popolazione residente di via Pignari, per la quale finirà presto il trentennale isolamento trentennale. Non siano stati supini di fronte alla richieste degli imprenditori e la superficie minima di 400 metriquadri che abbiamo imposto per l’apertura di un esercizio commerciale in via Pignari dimostra come la preoccupazione per i negozi tradizionali è sempre nei nostri pensieri. Insomma, abbiamo fatto l’interesse pubblico”.

A tutti ha replicato ancora Rubiolo, che ha garantito che ogni onere aggiuntivo che arriverà da via Pignari verrà speso longitudinalmente sulla città. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il sindaco Paolo Allemano, che ha difeso a spada tratta l’operazione, rivendicando i meriti per la propria Amministrazione: “Portare a casa 8 milioni di opere pubbliche, di questi tempi, con trattativa molto complessa e tesa, non è cosa da poco. E non si può dire che vadano ad interesse solo di pochi cittadini perché non possiamo permetterci il lusso di trattare l’occupazione come effetto collaterale sfavorevole”.

Poi, come detto, il voto e poco altro. Consiglio chiuso alle 20.22. Appena in tempo per permettere all’assessore Roberto Pignatta, “vecchio cuore granata” di correre a casa per Roma-Torino.

W.A.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A NOVEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU