E’ stato Giovanni Soldini, giunto a sorpresa a Fontanafredda, a presentare Michele Serra al numeroso pubblico arrivato per ascoltare la lezione del giornalista su “ironia ed autoironia”.
Michele Serra esordisce dicendo di sentirsi un punto interrogativo ambulante, per via del complicato scenario politico difficile da decifrare e dice: “Un umorista è una persona che lavora sul limite, quasi tutta la comicità, quasi tutta la satira è un continuo disvelamento della fragilità umana e dunque del limite. Per questo, per un motivo quasi “tecnico”, la satira prende di mira di preferenza il potere e i potenti. Perché il potere è, per eccellenza, dimenticanza del limite. Il potere per sua natura tende a mettere tra parentesi ogni limite. E' esattamente per questo che quasi tutte le persone di buon senso pensano che la democrazia sia, tra i sistemi politici, il meno peggio: perché la democrazia è un sistema di limitazione incrociata dei poteri. Uno che si crede troppo potente, in democrazia, prima o poi paga dazio. In Italia, il “prima o poi” si traduce in un periodo storico abbastanza preciso, di circa una ventina d'anni.”




