Ben oltre la metà degli italiani, secondo ogni rilevazione statistica, è a favore dell'eutanasia legale,per poter scegliere, in determinate condizioni, una morte opportuna invece che imposta nella sofferenza.
I vertici dei partiti e la stampa nazionale, invece, preferiscono non parlarne: niente dibattiti su come si muore in Italia, tranne quando alcune storie personali si impongono: Eluana e Beppino Englaro, Giovanni Nuvoli, i leader radicali Luca Coscioni e Piero Welby. Oggi, chi aiuta un malato terminale a morire - magari un genitore o un figlio che implora di porre fine alla sofferenza del proprio caro - rischia molti anni di carcere. Il diritto costituzionale a non essere sottoposti a trattamenti sanitari contro la propria volontà è costantemente violato, anche solo per paura, o per ignoranza. La conseguenza è il rafforzamento della piaga tanto dell'eutanasia clandestina che dell'accanimento terapeutico.Per rimediare a questa situazione, proponiamo poche regole e chiare, che stabiliscano con precisione come ciascuno possa esigere legalmente il rispetto delle proprie decisioni in materia di trattamenti sanitari, ivi incluso il ricorso all'eutanasia. Da oggi si può firmare presso i comuni di Fossano, Cavallermaggiore e Dronero.
Giovedì 21 marzo Cavallermaggiore, h.20,30 Sala Incontri di Via Turcotto. Promosso dall'Associazione Cquadro e Biblioteca Civica. Un incontro dedicato al tema attualissimo del rapporto con la fine della nostra vita. Come comportarsi di fronte alla sofferenza e all'impossibilità di guarire.Quali considerazioni morali o etiche devono guidare le nostre scelte? Siamo veramente liberi di scegliere? Ne discutiamo con Piero GALLO per la questione morale e religiosa (Sacerdote e Parroco) Gianfranco GHIBERTI per la questione scientifica e medica (Medico Geriatra) Bruno MELLANO per la questione etica e politica (Dirigente Partito Radicale)per la questione etica e politica.




