Eventi - 14 aprile 2013, 15:00

Alba: uno spazio, un libro e un premio per ricordare il comandante Paolo Farinetti sabato 20 aprile

L'appuntamento fa parte del programma della “Primavera di bellezza” della città di Alba e del calendario delle celebrazioni del 25 aprile

Alba: uno spazio, un libro e un premio per ricordare il comandante Paolo Farinetti sabato 20 aprile

 

Il Comune di Alba come ogni anno presenta al pubblico una serie di iniziative per celebrare l’anniversario della Liberazione. Cinque giorni prima del 25 aprile tre appuntamenti ricordano il Comandante Paolo Farinetti.   Sabato 20 aprile si comincia alle 10 presso il Centro Studi Beppe Fenoglio di piazza Rossetti con l’intitolazione a Paolo Farinetti di una sala dedicata all’approfondimento del periodo della Resistenza albese. Lo spazio è al primo piano del Centro Studi dove da poco è stata inaugurata “Casa Fenoglio” e dove è in corso la mostra di ritratti dedicati allo scrittore albese.   Alle 11 nella Sala Consiliare del Palazzo Comunale avverrà la consegna del premio “Comandante Paolo Farinetti” 2013. Promosso dalla Città di Alba insieme alla sezione albese dell’ANPI e all’Associazione Colle della Resistenza con il sostegno dell’Istituto Storico della Resistenza per mantenere vivi gli ideali della resistenza, il bando di concorso biennale intende promuovere e stimolare saggi critici, ricerche storiche, tesi di laurea ma anche opere teatrali o cinematografiche sulle vicende resistenziali e della lotta di liberazione. Di seguito, nello stesso spazio, si terrà la presentazione del volume di Fabio Bailo “Paolo Farinetti e la XXI Brigata Matteotti”, primo capitolo di una costituenda collana “Comandante Paolo Farinetti” che farà il punto su tutte le formazioni partigiani operanti nell’albese. Il prossimo passo sarà uno studio sulle formazioni di Giustizia e Libertà, cui seguiranno gli Autonomi e i Garibaldini. Saranno presenti insieme alla famiglia Farinetti, il direttore del Centro Studi Beppe Fenoglio Giulio Parusso, Enzo Demaria presidente della sezione Langhe e Roero dell’ANPI, rappresentati del comune, l’autore del libro Fabio Bailo e lo storico Marco Revelli che ne ha scritto la prefazione.   Fabio Bailo, autore del libro, lo racconta così: “Eran trecento, eran giovani e forti». Così, prendendo a prestito il celebre verso di Luigi Mercantini, potremmo fotografare la XXIª Brigata Matteotti “Fratelli Ambrogio” comandata da Paolo Farinetti. Nella primavera 1945, infatti, erano poco meno di trecento i partigiani, i patrioti e i benemeriti che costituivano questa formazione che potremmo definire giovane, “langhetta” e senza gradi: infatti gli uomini agli ordini del comandante Paolo erano poco più che ventenni, nativi delle basse Langhe ove la Brigata era acquartierata e operava, e non avevano alcuna formazione militare specifica. La loro fu, per dirla con le felici parole di Giovanni Arpino, «una grande avventura, ispirata a una virilità corsara, oltreché a un ideale”.   Marco Revelli, storico, figlio del Partigiano Nuto e presidente della Commissione del Bando Comandante Paolo Farinetti, nella prefazione al libro di Bailo, scrive: “La vicenda della XXI^ Brigata Matteotti “Fratelli Ambrogio” coincide in buona misura - come si vedrà dalla lettura del volume – con la biografia del suo fondatore, il notissimo “Comandante Paolo” che costituisce per molti versi il filo conduttore di una continuità discontinua iniziata dal dicembre del 1943 (...)”   Nella prefazione del testo interviene anche Paola Farinetti, figlia del Comandante: “Quando a mio padre chiedevo con quale coraggio era riuscito ad affrontare la guerra, il rischio, le fatiche e il pericolo di essere un partigiano, lui rispondeva semplicemente: “perché portava così”. Nient’altro. Questo per dire che mio padre era una persona normale. Di quella normalità che dovremmo avere tutti. Molto semplicemente mio padre, in un particolare momento della nostra storia nazionale, ha risposto a una chiamata e si è fatto partigiano. 20 mesi sono pochi nella vita di un uomo arrivato a 86 anni scavalcando il secolo veloce che ha trasformato il mondo, poco più di una manciata, eppure quei 20 mesi tra le colline hanno segnato e indirizzato tutta la sua vita e hanno segnato e indirizzato anche la nostra, di figli e nipoti. Per sempre. Essere figli, nipoti o compagni di un partigiano comporta una responsabilità e un surplus di etica, obbligano a una normalità attiva. Non sono cose che si scelgono. Porta così.”   Gli appuntamenti fanno parte del programma della “Primavera di bellezza” della città di Alba e del calendario delle celebrazioni del 25 aprile.  

c.s.

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