Richiamati precedenti articoli letti sulle locali testate, siamo con questa lettera a manifestare il nostro distacco da posizioni e toni che non ci piacciono assolutamente ma che pendono sulle nostre teste.
A seguito della L.R. 11/2012, le Comunità Montane verranno chiuse e noi dipendenti ad oggi nulla sappiamo su come la cosa verrà gestita. Restiamo nell’oblio di situazioni mai chiarite che riguardano il nostro lavoro ed il nostro futuro: “lavoreremo?.. non lavoreremo?.. dove?..” a queste essenziali domande nessuno ha ancora dato risposta! Di certo con i nostri stipendi non possiamo permetterci di spostarci a lavorare chissà dove.
Ormai da alcuni anni assistiamo impotenti al susseguirsi di situazioni sempre più negative. Nel 2010, tre Comunità Montane, si sono unite in un unico Ente, le sedi di Vicoforte e Garessio sono state chiuse e tutto si è concentrato nell’unica sede in Ceva.
L’abbiamo chiesto noi ? No signori, i dipendenti hanno eseguito quanto a monte è stato deciso. Se qualcuno reputa la C.M. un carrozzone non se la prenda con i dipendenti !
L’unificazione per molti è stato un disagio e sicuramente un costo e ce ne siamo addossati il peso anche economico su stipendi tutt’altro che faraonici (vi invitiamo a verificarli).
Si parte con l’idea di risparmiare sui costi della politica, di eliminare Enti intermedi, si riempie la testa ai cittadini fino ad abbindolarli e alla fine ci troviamo che chi ci va di mezzo sono i dipendenti.
E’ ora di finirla con questi giochetti, alla fine chi ci perde in tutto questo? Il lavoro (come non ci fosse già abbastanza crisi), il nostro territorio e noi che vi abitiamo. Chi ci perde è la Montagna con tutte le sue risorse che causa gli scarsi numeri e quindi la limitata forza a livello elettorale viene sempre più compromessa, non ascoltata, tanto meno tutelata e anzi sempre più esclusa dai finanziamenti e dagli aiuti.
Invitiamo chi scrive articoli e chi parla in pubblico a distinguere la politica da quello che è il lavoro dei dipendenti che con dedizione hanno lavorato nelle C.M.
Noi oggi chiediamo risposte certe. Chiediamo di continuare a lavorare e di farlo con la consapevolezza di essere utili alla gente e al territorio in cui viviamo. Visto poi che le scelte non le facciamo noi, metteteci nelle condizioni di farlo con serietà.
Le rappresentanze sindacali e i dipendenti della Comunità Montana





