Il Decreto legge 35/2013 del Governo intende far fronte alla gravissima situazione dei ritardi nei pagamenti alle imprese fornitrici della pubblica amministrazione. A tal proposito, Confindustria Cuneo e Ance Cuneo hanno inviato una lettera a tutti i Comuni della provincia e all’Amministrazione provinciale affinché intervengano da subito, superando anche solo parzialmente i limiti imposti dal Patto di stabilità e invitandoli, entro il 30 aprile, a dare precise indicazioni alla Ragioneria di Stato in merito alla loro posizione debitoria. Analoga lettera è stata inviata anche a tutte le imprese creditrici affinché entro fine aprile sollecitino i loro enti debitori a ricomprendere nelle liste che stanno preparando anche i rispettivi crediti maturati.
“Il provvedimento in questione – affermano congiuntamente i presidenti di Confindustria Cuneo e Ance Cuneo, Nicoletta Miroglio e Filippo Monge – offre, in particolare agli enti locali, la possibilità di intervenire da subito per disporre di una parte della loro disponibilità di cassa per saldare i debiti maturati e non ancora pagati al 31 dicembre 2012. Sfruttare questa possibilità diventa per le nostre imprese creditrici un’occasione vitale per recuperare un po’ di quella liquidità necessaria a garantirne, in molti casi, la sopravvivenza. È indispensabile che entro il 30 aprile ogni impresa creditrice solleciti i propri enti debitori a ricomprendere nelle liste che stanno preparando anche i propri crediti”.
Con il DL 35, Comuni e Province possono utilizzare la liquidità di cui dispongono e che il Patto ha finora congelato. Il decreto consente di pagare immediatamente fino al 13% della liquidità presente sui conti di tesoreria statale. Si tratta, in particolare, di sanare debiti per acquisti di beni mobili, per interventi di realizzazione e manutenzione di opere pubbliche (strade, fognature etc.), per acquisti o realizzazione di immobili.
Confindustria e Ance hanno fortemente voluto questo provvedimento e stanno lavorando per poterne migliorare l’efficacia nel percorso parlamentare di conversione in legge del testo varato dal Governo: “Auspichiamo a nome delle nostre imprese – concludono Miroglio e Monge - che gli enti locali prestino una sollecita e attenta collaborazione nel dare corso alle nostre richieste”.





