Politica - 24 ottobre 2013, 08:14

Cuneo: “Sulle scuole di via Barbaroux l’Amministrazione comunale non può permettersi di rimanere spettatrice e tacere come ha fatto finora”

Lo sostiene il consigliere comunale Gigi Garelli che scrive anche: “Di fronte alle questioni che agitano la scuola la giunta Borgna sta alla finestra in attesa dell’evoluzione degli eventi”

Gigi Garelli

Gigi Garelli

L’amministrazione comunale non può restare inerte di fronte alle questioni che agitano la scuola cuneese. Grandi cambiamenti sono in vista, con un panorama che sta cambiando vistosamente, e la giunta Borgna sta alla finestra in attesa dell’evoluzione degli eventi.

Questa in sintesi la questione: il Centro Territoriale Permanente, deputato alla formazione degli adulti, al momento è aggregato alla Scuola Media Unificata e condivide con le classi tradizionali i locali della ex Media 1 di via Barbaroux. A breve però acquisirà autonomia scolastica e avrà bisogno di spazi più ampi e di risorse adeguate per esercitare le nuove competenze che gli saranno attribuite. Anche la scuola Lattes, benemerita istituzione comunale, dovrebbe trovar posto negli stessi locali di via Barbaroux, ristrutturati nelle scorse settimane proprio per poterla accogliere, visto che la sua sede storica di via Bonelli non risulta più idonea ad ospitarla.

A questo punto occorre provvedere a una ridistribuzione degli spazi, non essendo pensabile che convivano nei medesimi locali realtà così consistenti e così differenti. La Dirigente della Scuola Media Unificata ha proposto di dividere nettamente gli adulti dai ragazzi, trasferendo tutti gli allievi della Scuola Media nella sede di via Bersezio e lasciando nel polo di via Barbaroux il nuovo “Centro per l’Istruzione degli Adulti” insieme alla scuola Lattes. La proposta inversa infatti, quella di ospitare tutti i ragazzi della ex media 1 e della ex media 2 in via Barbaroux spostando gli adulti in via Bersezio pare non esser praticabile per un’ampia serie di motivi.

La proposta però non è condivisa dallo stesso collegio docenti della Scuola Media, che ha già redatto un secco documento al riguardo, dal Consiglio di Istituto e da molti abitanti della Cuneo Storica, che temono di veder sparire un’istituzione per cui hanno lottato fortemente in passato. Il rischio è che le esigenze legittime di ciascuno degli attori in gioco vengano mortificate, e che la situazione esploda, trasformandosi in uno dei tanti casi in cui qualsiasi soluzione finisce col penalizzare pesantemente qualcuno.

A questo punto l’Amministrazione comunale non può permettersi di rimanere spettatrice e tacere come ha fatto finora: deve assumere il ruolo che le spetta e farsi promotrice di un tavolo di lavoro attorno al quale convocare le parti in gioco, ascoltando le diverse necessità e aprendo la strada se necessario anche a nuove proposte che permettano di uscire dall’empasse in cui si è finiti, ad esempio rispolverando l’ipotesi degli Istituti comprensivi che quasi ovunque hanno preso il posto delle tradizionali aggregazioni orizzontali, rimaste in vita praticamente solo in Cuneo.

Indipendentemente dalla soluzione che si vorrà adottare, tuttavia, l’importante è che la giunta Borgna faccia presto, che abbandoni l’atteggiamento attendista assunto anche in questo caso a motivo della paralisi cui la costringono le divisioni intestine, e che si decida ad aprire la discussione tra gli attori interessati alla questione per giungere quanto prima a una soluzione condivisa.

Gigi Garelli - Consigliere Comunale del Gruppo autonomo

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