Di qui, lungo queste strade, dicono domenica sia passato… il mondo intero.
“Una folla mai vista prima, in nessuna delle 19 edizioni precedenti”. E’ un punto sul quale concordano tutti: il sindaco Giuliano Ruatta, il presidente dell’Associazione Spaventapasseri (ed ideatore della festa) Silvano Borretta e quel signore che sta tagliando l’erba in un prato vicino al castello e che incontriamo una soleggiata mattina di un martedì di maggio.
Il “giro” per ammirare le quasi 200 “sentinelle dei campi” è quasi un rito. Che alle 9 del mattino, con nessuno intorno, assume un sapore particolare. Quasi che l’assenza totale di compagni di viaggio permettesse di gustare appieno la straordinaria magia di questi “ciciu” in apparenza silenziosi eppure in grado di trasmettere sensazioni ed emozioni che solo ammirandoli si possono percepire.
Di Castellar ci colpisce – e con noi anche una delle maestre che accompagnano e sorvegliano i piccolissimi che 4 pullman hanno trasportato qui da chissà dove e che incontriamo mentre siamo già sulla via del ritorno – la pulizia e l’ordine che regnano sovrani. Soprattutto lungo ed ai bordi di quelle strade che soltanto 36 ore prima hanno visto transitare migliaia e migliaia di persone. E dove non c'è neppure un pezzettino, nemmeno piccolo piccolo, di carta. Nè un mozzicone di sigaretta.
Restano oggi 4 giorni soltanto per toccare con mano come, a Castellar, realtà e fantasia si incontrano per davvero. Per tornare bambini e sognare. Per ammirare gli spaventapasseri che accolgono i viandanti ad ogni angolo di paese. Uno, in miniatura, addirittura sul davanzale di una finestra di una casa non lontana dal municipio.
Si potrà scegliere se farlo in solitudine, o quasi, oppure se essere uno di quei mille e mille ancora che domenica torneranno ad invadere il piccolo borgo alle porte di Saluzzo, complici le “Fisarmoniche del Monviso”, i “laboratori” a cura dell’Associazione “Dal Monviso al Brasile”, gli artisti di strada ed i giocolieri sotto la direzione artistica di Corrado Gallo, Barba Brisiu con le sue straordinarie sculture in legno, la mostra “Le allegorie della natura” presentata da Nino Perassi e Marco Rostagno in collaborazione con gli “Amici del Po” di Villafranca Piemonte, le degustazioni del nettare locale presso la “Cantina da Pelaverga”, l’austero maniero con museo di cimeli e uniformi del Primo Risorgimento e la chiesa di San Ponzio, aperta dalle 14.30 alle 17.30.
Restano oggi 4 giorni soltanto per toccare con mano come, a Castellar, realtà e fantasia si incontrano per davvero. Un’occasione da non perdere.
Info: 0175.76196 (Comune di Castellar).




