Attualità - 29 ottobre 2014, 13:44

Vent'anni di attività in ambito della prevenzione geo-idrologica

Convegno tecnico scientifico, un ventennio dopo l'alluvione del novembre del 1994

L'assessore Alberto Valmaggia

L'assessore Alberto Valmaggia

 Ricorrono, nel novembre 2014, venti anni dalla tragica alluvione che nel 1994 colpì gran parte del territorio piemontese, causando ingenti danni in termini di vite umane, di beni mobili ed immobili.  La Regione Piemonte, l’Ordine dei Geologi del Piemonte, il CNR (Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica UOS di Torino) e l’Associazione Georisorse e Ambiente GEAM hanno organizzato un convegno coinvolgendo tutti i soggetti a diverso titolo competenti in materia. Gli argomenti dei lavori proposti, con respiro ed approfondimento diverso, spaziano in diversi settori della prevenzione dei rischi, mitigazione della pericolosità e pianificazione territoriale.

L’evento del 1994 consentì contestualmente ai professionisti ed ai funzionari di ottenere la dovuta valorizzazione e il coinvolgimento nelle fasi di pianificazione, gestione e risoluzione delle problematiche relative alle condizioni del territorio. La loro opera sinergica ha costruito l’attuale sistema di Protezione civile.

Ha aperto il convegno nel Centro Incontri della Regione Piemonte, suddiviso in due giornate 28 e 29 ottobre, l’assessore all’Ambiente, programmazione territoriale e Protezione civile, Alberto Valmaggia, sottolineando -“ la grande importanza di questo appuntamento, capace di entrare nel merito dell'attività della Protezione civile facendo sintesi delle buone pratiche messe in atto dall'intero sistema. Il convegno è inserito nel percorso del ventennale dell’alluvione, il quale avrà come fulcro il momento celebrativo del 5 novembre. Si tratta di un percorso commemorativo che non si è limitato esclusivamente a ricordare, ma soprattutto ha permesso di operare degli interventi significativi sul territorio grazie al lavoro messo in campo dai tanti volontari. Si è coniugato il ricordo con il fare, e questo lo si evince dalla realizzazione di un seminario non accademico, ma che nasce soprattutto come momento in cui si raccolgono i risultati di tutto il lavoro che è stato fatto in questi anni. E’ ormai rilevante” – ha concluso l’assessore - dare notizie concrete sulle attività che oggi si fanno sul territorio in situazione di emergenza come in quelle di prevenzione, nonché sensibilizzare la coscienza di tutti i cittadini verso l'importanza che riveste il lavoro di tutela del territorio”.

Il sistema di Protezione civile piemontese è articolato su un modello di sussidiarietà rispetto al territorio, ha una ampia componente di volontari, circa 15.000, professionalizzati e offre una continua formazione alle scuole per promuovere la cultura della protezione civile ed è assurto a modello per le regioni italiane. Fra le diverse tematiche affrontate nel dibattito è emersa la necessità di compiere un ulteriore salto di qualità per costruire una cultura della Protezione civile con una cittadinanza resiliente, intendendo la formazione di cittadini consapevoli, aiutandoli a diventare attori della prevenzione di Protezione civile. Pur avendo il Piemonte un modello di intervento apprezzato anche dall’Europa, si è evidenziato il lungo percorso da fare per informare la cittadinanza e creare una conoscenza collettiva anche attraverso un coinvolgimento  pesante della popolazione nelle esercitazioni.

c.s.

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