Senso unico alternato per i veicoli con massa a pieno carico superiore a 7 tonnellate. E limitazione di tutto il traffico veicolare a 20 chilometri orari negli ultimi 20 metri di via Nazionale e via Roma, là dove questi si congiungono per dare corpo al caratteristico ponte ad archi sul Po
Non ha perso tempo il Comune, a mettere in atto le indicazioni giunte la settimana scorsa dallo Studio professionale incaricato della verifica statica del Ponte sul Po che segnalava quali dovevano essere gli accorgimenti tecnici da adottare nell’immediato (in attesa di una soluzione definitiva, che potrebbe anche essere l’abbattimento e la ricostruzione di un nuovo manufatto).
Segno che il problema (per accertare il quale, talora irrisi e sbeffeggiati, ci siamo battuti per anni) è assai più serio del previsto e che le dichiarazioni con le quali lo si è liquidato nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale qualcosa di molto, molto più preoccupante – tra le righe – lo contenevano.
Così, firmata l’ordinanza (definita testualmente una “necessità impellente”), già venerdì pomeriggio si è passati all’azione. Due dossi artificiali (con relativa segnaletica verticale) all’ingresso del ponte costringeranno tutti a rallentare vistosamente la velocità, sia che si giunga da via Nazionale (Borgo Santa Margherita) o da via Roma (Borgo Santa Maria). Ed un altrettanto apposito cartello stradale, anch’esso dislocato in corrispondenza degli accessi all’impalcato (di cui al momento non v’è ancora traccia), obbligherà tutto il traffico pesante in arrivo dallo stabilimento che imbottiglia l’acqua minerale “Eva” (46 tonnellate) ed i pullman di linea stracarichi di studenti a transitare sulla soletta rifatta non più tardi di qualche anno fa a percorrerla tassativa in ragione di uno alla volta.
Paesana scopre di avere un “cuore” malato e vulnerabile.





