Attualità - 31 luglio 2015, 07:45

Levaldigi: Fratelli D'Italia e i dubbi sul futuro del progetto

"Che ne faremo di tutto quello che è stato investito e sacrificato?"

Levaldigi: Fratelli D'Italia e i dubbi sul futuro del progetto

Gentile Direttore,

andiamo a vedere l’aeroporto di Cuneo-Levaldigi, e poi decidiamo una buona volta cosa fare dopo tante idee, progetti, discussioni, polemiche, propositi, speranze e miliardi investiti.

Sulla pista da 2.500 metri e sugli ampi terreni circostanti lasciamo crescere arbusti ed erbacce, facciamo pascolare le vacche, falciamo il fieno che ne verrà. Nell’immobile ospitiamo i migranti, il resto alla malora.

C’è materia perché se ne occupi in TV “Striscia la notizia”. Oppure si continui a dire che, siccome si sono buttati via troppi soldi pubblici, o l’aeroporto se lo gestiscono i privati o si chiude subito e basta; tutt’al più come qualcuno ha proposto, si può trasformare quello che c’è in un autodromo.

Certo all’inizio, tanti anni fa, con entusiasmo e un po’ di presunzione qualcuno ha tentato l’avventura, cercando di trainare gli eventi con un fatto compiuto. Non si è tenuto conto però che solo i comandanti inglesi tanti decenni fa in Crimea, di fronte alla coraggiosa e non ponderata carica di 6oo lancieri, avevano ritenuto necessario e opportuno intervenire in forza in soccorso di quei temerari per risolvere vittoriosamente la battaglia.

Certo da allora, nella mancanza di una programmazione economica-territoriale a livello nazionale e regionale, sono stati compiuti errori di gestione da parte di manager talvolta improvvisati e superficiali, si sono manifestati tanti protagonismi e furbate, ma soprattutto tanti errori politici causati da incapacità, indifferenza, contrasti personali, contrapposizioni di partito, errori di valutazione, scelte di personaggi di vertice.

Un esempio illustrativo di queste vicende può emergere rileggendo le cronache della nomina nel settembre 2012 dell’onorevole Guido Crosetto a presidente della Geac, società di gestione dell’aeroporto. Crosetto, già sottosegretario al Ministero della Difesa, uomo di grande esperienza politica e imprenditoriale, interlocutore autorevole presso gli ambienti ministeriali, rassegnò spontaneamente e amareggiato le dimissioni dall’incarico- per altro sancito come non retribuito – perché i Radicali, spuntati chissà come, avevano sollevato motivi pretestuosi di incompatibilità.

Non risulta che fu fatto quadrato intorno a lui. Ma oggi che ne faremo di tutto quello che è stato investito e sacrificato in tanti anni? Plaudiamo all’ostinazione di Dardanello, presidente della Camera di Commercio e azionista di riferimento dell’Aeroporto.

Gli auguriamo almeno parte della fortuna dell’Aeroporto di Nizza, da tanti anni gestito da quella Camera di commercio, che ha perfino staccato a lavorare nello scalo una buona parte dei suoi dipendenti.

Intanto, alcuni consiglieri comunali e dirigenti cuneesi di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, coerenti con le battaglie da sempre intraprese dalla destra cuneese a livello nazionale (On. Martinat), regionale (Assessore Casoni) e provinciale (consigliere Chiarenza) a sostegno dell’Aeroporto di Cuneo-Levaldigi, hanno aderito all’appello di contribuire con un gesto concreto come “importante segno di partecipazione alla vita della comunità”.

Cordialità,

Fratelli d’Italia- Alleanza Nazionale di Cuneo

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