All’ombra dei campanili del Piemonte nascono le produzioni che piacciono al mondo: nei primi sei mesi del 2015 il valore delle esportazioni piemontesi ha raggiunto i 23,3 miliardi di euro, realizzando un incremento considerevole (+9,6%) rispetto al valore registrato nello stesso periodo del 2014.
La performance evidenziata dalle esportazioni regionali è decisamente più brillante rispetto a quella riscontrata a livello complessivo nazionale (+5,0% rispetto al periodo gennaio-giugno 2014). Le regioni dell’Italia meridionale hanno registrato l’incremento più elevato (+7,0%), seguite dai territori del nord-est (+6,0%), del nord-ovest (+4,7%) e dell’Italia centrale, che ha evidenziato la crescita meno intensa (+4,3%).
Grazie all’ottima performance realizzata, il Piemonte si conferma, anche nei primi sei mesi del 2015, la quarta regione esportatrice, con una quota dell’11,3% delle esportazioni complessive nazionali (incidenza in aumento rispetto a quella rilevata nello stesso periodo del 2014, quando era pari al 10,8%).
Tra le principali regioni esportatrici, il Piemonte si colloca al primo posto per intensità della crescita (+9,6%), seguito dal Veneto (+7,3%), dall’Emilia Romagna (+4,4%) e dalla Lombardia (+2,6%).
A livello provinciale, evidenziano una performance migliore della media regionale le realtà di Torino (+11,9%), Cuneo (+10,2%) e Alessandria (+10,5%). Risultano sostanzialmente in linea con il risultato regionale le province di Vercelli (+9,1%) e Biella (+8,3%). Inferiori alla media le crescite del Verbano Cusio Ossola (+5,9%) e di Novara (+3,2%). Solo l’astigiano non abbraccia il trend espansivo, registrando una flessione delle esportazioni del 5,0%.
“Il Piemonte non ha paura di farsi conoscere nel mondo. Nonostante la Cina sia nel caos finanziario, il Brasile in recessione a causa del crollo dei prezzi delle materie prime, e la Russia in crisi per la diminuzione del Pil e le tensioni geopolitiche, la nostra regione continua a portare, con orgoglio e passione, i propri prodotti d’eccellenza oltreconfine. Le vendite all’estero registrano ottimi risultati, frutto della capacità dei nostri imprenditori di realizzare prodotti ‘made in’ all’altezza delle aspettative di tutto il mondo: dal tessile all’alimentare fino all’automotive, le nostre produzioni sono sinonimo di qualità, innovazione e saper fare. Ora tutti insieme - istituzioni europee, nazionali e locali e banche - dobbiamo continuare a sostenere la ripresa, con politiche efficaci di riduzione del carico fiscale, di semplificazione burocratica e giudiziaria per le aziende piemontesi, soprattutto per quelle medio-piccole che iniziano un nuovo percorso di valorizzazione delle proprie merci all’estero” commenta Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte.
Un contributo fondamentale alla crescita delle esportazioni piemontesi nel I semestre 2015 arriva dal comparto dei mezzi di trasporto, che generano il 28,2% del totale delle esportazioni regionali e realizzano un incremento delle vendite oltre confine pari al 21,8%. All’interno del comparto la performance più brillante appartiene agli autoveicoli, le cui esportazioni crescono del 41,3%. Particolarmente interessato alle produzioni della filiera autoveicolare piemontese appare il mercato statunitense.
I risultati conseguiti nel I semestre 2015 sono positivi anche per quasi tutti gli altri settori di specializzazione, ad eccezione del comparto dei metalli, che registra una flessione del 2,9%. Crescono le esportazioni del comparto della meccanica (+2,7%) e dell’alimentare (+5,0%); si incrementano quelle di articoli in gomma e materie plastiche (+2,6%); è ottima anche la performance realizzata dal tessile e abbigliamento (+10,7%). Per quanto riguarda i mercati di sbocco delle merci piemontesi, il bacino dell’Ue 28 ha attratto il 54,5% dell’export regionale, contro il 45,5% deimercati extra-comunitari.





