Politica - 19 settembre 2015, 12:40

#controcorrente: c'era anche a Cuneo una piccola rassegna Cheese, ma gli Amministratori pubblici l’hanno abbandonata per scarsa lungimiranza

Poi, per non essere da meno si sono inventati la Fiera del Marrone che non ha nulla dello spessore culturale proposto dall’iniziativa di Bra

#controcorrente: c'era anche a Cuneo una piccola rassegna Cheese, ma gli Amministratori pubblici l’hanno abbandonata per scarsa lungimiranza

Dopo l’inaugurazione di ieri, nel Centro storico di Bra, è in programma, fino al 21 settembre, la straordinaria manifestazione internazionale Cheese, organizzata da Slow Food e dal Comune, insieme al ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, alla Regione, ad altri Enti pubblici e con il supporto di alcune aziende private. Obiettivo? Accendere le luci della ribalta e valorizzare il formaggio di qualità proveniente da ogni parte del mondo e poterlo gustare nelle sue diverse sfaccettature. “L’iniziativa - commenta il fondatore e presidente di Slow Food, Carlin Petrini - intende esaltare la biodiversità rispetto all’omologazione. Siamo in mezzo a un guado: adesso tocca a noi decidere se attraversare verso una nuova sponda del fiume avendo a cuore il nostro bene comune oppure fermarci e naufragare”. Parole sante. Con una piccola critica: i prodotti di qualità vanno pagati il giusto, ma non al prezzo dell’oro.

Detto questo, nel 1978 anche Cuneo ospitò la prima “Mostra Mercato dei formaggi piemontesi”, promossa dall’allora presidente della Camera di Commercio, Giacomo Oddero. Un albese che puntò sul capoluogo della “Granda”: data l’“amichevole “guerra” che si è sempre combattuta tra i due territori sul fronte della promozione culturale e turistica, a distanza di tanti anni, fu una scelta controcorrente per instaurare una collaborazione quanto mai necessaria. Le prime tre edizioni dell’iniziativa (nel 1980 non si svolse) vennero allestite con la Grande Fiera d’Estate. Dal 1982 andò avanti per conto suo. Fino al 1992: quattordicesima e ultima puntata. Sui motivi per i quali venne “abbandonata”, a Cuneo si è discusso molto nei decenni successivi. In particolare proprio dopo il battesimo di Cheese nel 1997. Chi se la ricorda dice che si fermò per “stanchezza”: nell’ultimo periodo, infatti, si spense l’entusiasmo trainante della Camera di Commercio e Comune e Provincia non ci credettero in modo adeguato.   

Ora, spesso, i cuneesi commentano: “era nostra quella manifestazione e non siamo stati in grado di coltivarla”. E’ vero, sotto certi aspetti mancò la lungimiranza. Ma i tempi erano diversi. Cheese è nata dalla spinta innovativa del movimento Slow Food, fondato nel 1986, a Bra, grazie all’intuizione geniale di Petrini. E vuoi che Carlin l’iniziativa sui formaggi non la organizzi nella sua città di nascita? Inoltre, la cadenza biennale (nel 2015 siamo alla decima edizione) aiuta, razionalizzando le risorse economiche ed evitando la ripetitività. Ogni due anni, Cheese ti sembra nuova e “fresca” come la prima volta. E, poi, gli Amministratori pubblici di Cuneo cosa avrebbe potuto offrire di più? Con la scarsa attenzione che riservano da sempre alle iniziative di grande respiro, poco o nulla. Anzi, forse avrebbero anche contribuito ad affossarne tutti gli sviluppi. Ma, per non essere da meno dei “cugini” braidesi e albesi, si sono inventati la Fiera del Marrone. Senza castagne. Per carità, quest’anno si contano diciassette edizioni. Però, al di là della grande festa popolare invasa da migliaia di persone, come peraltro Cheese, con la rassegna internazionale dei formaggi il “Marrone” non ha nulla da condividere sotto il profilo culturale, delle tradizioni, dei convegni per esperti e non solo,  dell’innovazione e della qualità legata ai prodotti esposti.

#controcorrente

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