Che ansia! A chi non è mai capitato di dire: "che ansia!". L’ansia è un’emozione normale, che prova ogni soggetto sano. Ha la funzione di segnalare situazioni di pericolo o spiacevoli, permettendoci così di affrontarle ricorrendo alle risorse mentali e fisiche adeguate, aumentando la vigilanza.
Entro certi livelli l’ansia è necessaria a ciascuno di noi, mentre quando si è troppo ansiosi, diminuisce la capacità di pensare lucidamente e di risolvere i problemi. "Normali" livelli d' ansia, come la paura prima di un colloquio o per il primo giorno di scuola, l'attesa di una notizia importante, il giorno del matrimonio ecc.. sono eventi che attivano un tipo di ansia reattiva, cioè che prepara all'azione migliorando la prestazione.
In questi casi se l'ansia dura il tempo necessario per affrontare una performance o un evento importante, vuole dire che si è in uno stato emotivo funzionale, che porta al raggiungimento dell'obiettivo.
Ma cosa succede quando il livello d'ansia ė troppo elevato, cioė diventa un fardello, motivo di frustrazione e angoscia? In questo caso, si parla di ansia generelizzata. La persona che prova un senso d'ansia generalizzata vive come se si aspettasse una catastrofe da un momento all’altro, in uno stato di preoccupazione quasi costante. Studi recenti hanno dimostrato che chi ha questo disturbo può trascorrere fino a metà della giornata preoccupandosi di eventi che potrebbero accadere, dunque, non vivendo a pieno la propria giornata.
La maggior parte delle preoccupazioni eccessive sono relative a circostanze quotidiane, come responsabilità lavorative, problemi economici, salute propria e dei familiari, incidenti a persone significative, piccole attività (come le faccende domestiche, far tardi agli appuntamenti).
Ci si può svegliare durante la notte con la preoccupazione di non riuscire a risolvere un problema economico o di non essere all’altezza del lavoro che si deve svolgere o agitarsi eccessivamente nell’ attendere un amico in ritardo perché immagina che abbia avuto un incidente. A partire da una preoccupazione e dalla relativa ansia, si innescano catene di pensieri negativi dette di rimuginazioni, che mantengono e incrementano lo stato iniziale. Chi soffre d’ansia generalizzata ha difficoltà ad impedire che le preoccupazioni interferiscano con l’attenzione verso le attività che sta svolgendo: si presenta compromissione del funzionamento lavorativo e delle relazioni sociali.
La presenza di eccessive preoccupazioni e la difficoltà a gestirle possono produrre una diminuzione del senso di efficacia personale e della stima di sé, che possono condurre anche ad una depressione secondaria. L'Organizzazione Mondiale della Sanità stima che il 5% della popolazione mondiale soffre d'ansia generalizzata, soprattutto le donne. Solo un terzo di chi ne soffre, però, si rivolge ad uno specialista della salute mentale, in quanto i sintomi fisici dell’ansia (palpitazioni, mal di testa, dolori addominali, difficoltà a respirare... ecc...) spesso portano i pazienti a rivolgersi ad altre figure professionali (es. medico di base, cardiologo, neurologo, gastroenterologo ecc).
Ė quindi importante chiedere aiuto, qualora l'ansia vi impedisca il normale svolgimento dei vostri compiti quotidiani, dalle faccende di casa, al lavoro ed alle relazioni. Come scrisse il giornalista e scrittore Romano Battaglia, bisogna ricordare che: "Le cattive abitudini, gli affanni, le superficialità, le ambizioni, la sete di denaro provocano in noi un continuo stato di ansia e angoscia, per fatti che non accadranno mai".





