Si è svolta oggi, sabato 23 gennaio 2016 sotto il nome di “#SvegliatiItalia, è ora di essere civili”, la mobilitazione nazionale che ha coinvolto numerose città italiane, tra cui Cuneo, per l’affermazione dei diritti per le coppie gay e a favore delle unioni civili.
Il motto della manifestazione, guidata dalle associazioni lgbt (Arcigay, ArciLesbica, Agedo, Famiglie Arcobaleno, Mit) e da quelle per le unioni civili sarà “Tante piazze per raccontare l’uguaglianza” e prevede anche un presidio in piazza delle Cinque Lune, nei pressi del Senato a Roma, dal 26 gennaio, poiché in quei giorni a Palazzo Madama si discuterà sul riconoscimento legislativo delle unioni civili.
A Cuneo l’appuntamento è stato alle 16 in via Roma, di fronte a “Zara”, dove si sono tenuti dibattiti ed interventi. E' stata una manifestazione molto sentita, presenti anche l'On. Patrizia Manassero e l'On. Chiara Gribaudo.
“Scendere in piazza – dicono gli organizzatori - significa testimoniare la nostra partecipazione ad un problema che riguarda tutti e sollecitare il nostro Paese a legiferare in merito, in quanto l’Italia è uno dei pochi paesi europei che non ha effettuato nessun riconoscimento giuridico per le coppie omosessuali e le unioni civili”.
L’Italia è, infatti, uno dei pochi paesi europei che non prevede alcun riconoscimento giuridico per le coppie dello stesso sesso. Le persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali non godono delle stesse opportunità degli altri cittadini italiani, pur pagando le tasse come tutti: è il leitmotiv che accompagna da sempre la battaglia degli organizzatori.
Tra i punti salienti del disegno di legge sulle unioni civili c'è sicuramente la “stepchild adoption”, un istituto giuridico che in Italia esiste dal 1983 e prevede la possibilità per le coppie eterosessuali, sia sposate che conviventi, di adottare il figlio del partner (previo consenso del genitore biologico) una volta accertato, da parte del Tribunale, che tale adozione corrisponda all’interesse del bambino, chiamato a dare il proprio consenso (se maggiore di 14 anni) o la sua opinione (tra i 12 e i 14).
Il Tribunale dei Minorenni di Roma ha sancito che l'orientamento sessuale dell'adottante non può costituire un elemento ostativo per accedere alla “stepchild adoption” e il disegno di legge Cirinnà vorrebbe estendere questa possibilità anche alle coppie dello stesso sesso.





