Attualità - 28 gennaio 2016, 15:33

Teleriscaldamento: troppi dubbi e perplessità, ricorso al Difensore Civico del Piemonte

Presentato dall'associazione "Cittadini per passione", che chiede di fare ulteriori verifiche sull'intervento

Immagine di repertorio

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Un gruppo di cittadini di Cuneo, riuniti nell'associazione "cittadini per passione" ha presentato formale ricorso contro il teleriscaldamento in città. Lo ha fatto rivolgendosi al Difensore civico della Regione Piemonte.

Ieri sera, in Commissione, il Sindaco e la Giunta comunale hanno dichiarato di voler approvare la delibera di realizzazione del teleriscaldamento.

I "Cittadini per passione" chiedono che, prima di dar corso all’approvazione della convenzione, vadano preliminarmente chiariti tutti i dubbi e le perplessità, coinvolgendo i cuneesi.

Si chiedono: Ha senso il teleriscaldamento a Cuneo, dove, grazie agli incentivi governativi, sono state installate numerose caldaie a condensazione di ultima generazione? E' davvero inferore l'impatto ambientale del teleriscaldamento?

C'è poi la questione AGC, che ha la sua testa pensante a Tokyo: nel ricorso parlano dell'"inesistenza di garanzie formali sul mantenimento del sito produttivo AGC e sulla tutela dell’occupazione". La memoria va alla Michelin di Fossano, dove la presenza dell'impianto di teleriscaldamento non ha impedito l'annuncio della chiusura dello stabilimento nell’arco di pochi anni.

Si parla inoltre di "lacunosità degli allegati alla convenzione, soprattutto in merito alle condizioni di allacciamento, di tariffazione e di eventuale distacco dal servizio; di ostacoli al libero accesso di altri operatori della rete.

Ancora, si esprimono "dubbi e riserve, tanto dal punto di vista giuridico tanto da quello dell’interesse specifico del bilancio comunale, sulla effettiva convenienza di non scegliere procedure ad evidenza pubblica al fine di verificare se possano esistere sul mercato soluzioni di maggior qualità tecnica, finanziaria e di servizio; e si fa riferimento "alll’impresa affidataria, controllata per il 90% da una società il cui amministratore unico è stato condannato - a febbraio 2013 - per turbativa d’asta proprio in un procedimento avente ad oggetto il teleriscaldamento a Cuneo (primo project financing);".

E poi si evidenzia l'"accelerazione improvvisa delle tempistiche del progetto motivata dalla pubblicazione a giorni del piano di sviluppo a medio-lungo termine del business del vetro della AGC (che detiene il 10% della società affidataria) – piano che è facile immaginare, trattandosi di un soggetto multinazionale, ormai formato da tempo".

Sono tante le ragioni per le quali l'associazione ha deciso di presentare ricorso, non ultima la bocciatura in Consiglio di ordini del giorno – in particolare quello presentato dal consigliere Vito Antonio Genovese – miranti esclusivamente a ottenere un confronto pubblico sul tema. 

rg

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