Lunedì 4 aprile, presso il Dipartimento di Management dell’Università di Torino si è tenuta la conferenza dal titolo “Eccellenze imprenditoriali: proposte per il cambiamento e l’innovazione”.
Il convegno ha voluto indicare un preciso senso di marcia: l’Università deve orientarsi verso il mercato e le imprese, con una focalizzazione sul cambiamento, sulla competitività e sull’innovazione. In apertura dei lavori è intervenuto il Professor Giuseppe Tardivo – Direttore della Sezione di Economia e direzione delle imprese dell’Università di Torino – che ha affermato come ciò costituisca un passaggio obbligato nel ripensamento del ruolo dell’Università nei rapporti con le imprese: “Oggi c’è bisogno di un profondo rinnovamento del sistema produttivo e socio-economico e le imprese devono adattarsi ai rapidi cambiamenti di scenario attraverso una capacità di innovazione e di flessibilità molto ampie. Le aziende, per riuscire a sopravvivere in un ambiente globale, devono disporre da un lato di un complesso di risorse e competenze distintive tecnologico-produttive, di marketing e finanziarie, e dall’altro, di essere capaci di impiegare sistematicamente tali competenze allo scopo di assumere posizioni competitive di forza rispetto ai propri concorrenti.”
Il saluto e l’apprezzamento delle rispettive istituzioni all’incontro è stato portato da Gianmaria Ajani – Rettore dell’Università di Torino, Valter Cantino – Direttore del Dipartimento di Management dell’Università di Torino, Alberto Dal Poz – Presidente Aziende Meccaniche Meccatroniche Associate e Vice Presidente Unione Industriale di Torino, ed Ezio Ercole – Vice Presidente Ordine dei Giornalisti del Piemonte.
Alla conferenza è intervenuto, in rappresentanza del Dott. Luciano Santoro, Presidente del CDT – Club Dirigenti Tecnici Unione Industriale di Torino – il Vice Presidente Pizzi, che ha sostenuto: “Ipotizzare gli scenari futuri è un’ attività complessa e rischiosa in rapporto all’incessante divenire delle tecnologie e dei consumi. Le discriminanti del successo imprenditoriale non si costruiranno sul totem del prodotto vincente, ma semmai sulla costruzione e sullo sviluppo delle capacità di coloro che guidano l’azienda nel dotarsi delle risorse conoscitive e tecnologiche in grado di affrontare, risolvere vincere sfide continue in campi interdisciplinari.”
Competenze informatiche e tecnologiche, marketing e marketing finanziario, ma soprattutto spirito di innovazione, creatività, capacità di rispondere progettualmente in tempi brevi a fabbisogni complessi sono alcuni tra gli elementi fondanti delle attività che ricadranno in capo ai futuri manager. Le istituzioni formative (in primis le Università) devono trovare la sponda dalle aziende e dalle associazioni che ne sono espressione per anticipare i tempi ed avviare, con il contributo delle istituzioni locali e nazionali, modelli formativi inclusivi delle pratiche aziendali a beneficio della crescita sociale, economica e culturale del nostro territorio.
In un tale scenario sono intervenuti, coordinati dalla Dottoressa Daniela Bianco, anche i Presidenti di Club ed Associazioni, molti delle quali rappresentate anche da imprese/organizzazioni della Provincia di Cuneo, facenti parte del mondo dell’economia, come l’AIDDA (Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti di Azienda), l’AIDP (Associazione Italiana per la Direzione del Personale), il CCI (Club Comunicazione d’Impresa), il CDAF (Club Dirigenti Amministrativi e Finanziari), il CDI (Club Dirigenti di Informatica) ed il CDVM (Club Dirigenti Vendite e Marketing) che hanno portato interessanti testimonianze ed opinioni sull’attuale mondo imprenditoriale.
Con tale convegno si è voluto portare l’Università ad essere più disponibile a mettersi in discussione, sottoponendosi ad una sistematica valutazione da parte del mercato sui programmi, sui docenti, sul livello di servizio offerto e sul grado di apprendimento effettivo.
Inoltre è bene notare come sia urgente che le imprese risultino meno latitanti e “distaccate”, rivendicando il proprio diritto a pretendere e a valutare, ma anche assumendo un più serio impegno a cooperare, rendendosi disponibili a fungere da luoghi di sperimentazione, da oggetti di ricerca, da parte consapevole dell’indispensabile esigenza di investire in capitale umano.
Gianmarco Genta





