Il nuovo presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Giandomenico Genta, al quale esprimiamo i migliori auguri di buon lavoro, è stato eletto sulla base di un programma di netta discontinuità rispetto all'amministrazione precedente, responsabile di decisioni che hanno inciso sulla Banca Regionale Europea ed sulla Fondazione, con ricadute sull'intera comunità provinciale.
Come è noto, dopo la sostituzione dei suoi vertici, voluta dall'allora presidente Ezio Falco, la banca ha registrato una drastica riduzione di quote di mercato, chiuso decine di filiali, ridotto il personale di centinaia di unità, diminuito gli impieghi. La redditività è praticamente azzerata, con confronti umilianti rispetto ad altre banche locali in crescita costante e più vicine alla clientela; le cifre di bilancio 2015 parlano da sole. Bre, utile netto 960.000 euro; CR Fossano, utile netto oltre 6 milioni; Banca d'Alba e Banca Alpi Marittime, oltre 20 milioni ciascuna. E si tratta di banche di dimensioni di gran lunga minori rispetto alla Bre, quanto a filiali, dipendenti, raccolta e impieghi.
La nuova gestione avrà modo di compiere una verifica a 360% della situazione ereditata dalla precedente. Soprattutto, dovrà pronunciarsi in tempi brevissimi sul mantenimento della propria partecipazione azionaria del 25% in Bre; se la Fondazione cedesse la sua quota, la Banca Regionale Europea sparirebbe, a triste conclusione di una storia cominciata nel lontano 1855. Cedere la quota in Bre sarebbe come vendere la propria casa e rinunciare ad una prospettiva di ottimi guadagni, frutto di una ritrovata redditività garantita dal rilancio della banca. Ovviamente si potrebbe trattare, come in tutte le aziende, di sostituire i vertici amministrativi e gestionali. Qualunque altra soluzione (scambio di azioni con la capogruppo) sarebbe solo un espediente, con gravi danni al patrimonio della Fondazione.
Quest'ultima deve mantenere il controllo del suo 25%. La Bre è tra le banche italiane più solide, sotto il profilo patrimoniale; dispone di personale di ottimo livello, a differenza dell'alto management, che ha prodotto i risultati ben noti, e non ha necessità di ricapitalizzazione; malgrado la gestione degli ultimi cinque anni può riprendere il proprio ruolo di banca di riferimento del territorio. Se banche locali con una rete di poche decine di filiali producono utili per decine di milioni, il potenziale della Bre, che dispone di oltre 250 filiali, è di garantire alla Fondazione un guadagno di parecchie decine di milioni all'anno. I nuovi vertici della Fondazione, dal Presidente al Consiglio Generale, sono di fronte ad una scelta strategica destinata ad avere un forte impatto sull'economia della provincia e su questo saranno ben presto giudicati.
Gruppo 19 Marzo
Cuneo, 26 aprile 2016





