Politica - 22 maggio 2016, 11:12

Svolta "Radicale" a Mondovì: Sergio Bruno è il primo candidato sindaco per il 2017

Il presidente di "Arteatelier" ha annunciato di ambire alla poltrona più prestigiosa della città, ma solo se riuscirà a radunare un team di giovani sotto il partito che fu del suo grande amico Marco Pannella: "In caso contrario, continuerò a dipingere", ha dichiarato

Sergio Bruno con l'attuale sindaco Stefano Viglione

Sergio Bruno con l'attuale sindaco Stefano Viglione

Mondovì ha il suo primo candidato sindaco per la tornata amministrativa del 2017: si tratta del pittore monregalese Sergio Bruno, presidente di "Arteatelier", la bottega degli artisti e dei creativi situata nel rione di Piazza, che proprio quest'oggi, sabato 21 maggio, celebra il suo primo compleanno.

Un ritorno al passato, dunque, per un uomo che qualche anno fa aveva già ricoperto un ruolo di tutto rispetto nelle gerarchie politiche locali, divenendo assessore alla Cultura e combattendo strenuamente per il restauro del Belvedere e il recupero della funicolare, che, guarda caso, oggi rivestono due delle attrattive più gettonate dai visitatori.

Così, a poche ore di distanza dalla scomparsa di Marco Pannella, suo grande amico e ispiratore ("Lo ringrazio per avermi ricordato cosa sono l'onestà e i diritti civili - ha dichiarato Bruno - e spero che il Comune gli intitoli una strada, come feci io con Enzo Tortora"), è arrivato l'annuncio che ha colto tutti di sorpresa: fino a ieri in pochi avrebbero scommesso sul suo desiderio di rimettersi in gioco, che pertanto, salvo ripensamenti, consegna alla città del Moro il primo nome da inserire nel novero dei papabili successori di Stefano Viglione.

Probabilmente Bruno sceglierà di scendere in campo proprio con una lista del partito Radicale, in cui ha militato sin dal 1975 ("Ma da 10 anni non ho più la tessera", ha raccontato), però lo farà soltanto se riuscirà ad assemblare una squadra giovane: "Le nuove generazioni rappresentano il futuro, la loro presenza è imprescindibile. In caso contrario, continuerò a dipingere".

Innamorato degli Stati Uniti (alla fine degli anni Novanta ha intrapreso un'avventura che lo ha portato dapprima a Miami e poi a Los Angeles), ha sempre avuto una forte vocazione artistica: si è diplomato all'Accademia Albertina, ha insegnato per parecchio tempo storia dell'arte e ha trascorso centinaia di ore fra colori e pennelli, per immortalare su tela le sue emozioni e proiettare in maniera indelebile i suoi ricordi (degni di nota i suoi quadri realizzati in seguito al suo viaggio in Messico, ndr).

Sicuramente è presto per azzardare pronostici, ma fra un anno Mondovì potrebbe salutare l'arrivo di un sindaco stregato dal fascino dell'arte, attorno a cui ruota tutta la vita umana, come si evince in una sua dichiarazione che ha rilasciato qualche mese fa a Targatocn.it: "Sin dal lontano 1246 a Firenze operavano mestieranti e artigiani del bello: questo testimonia come nel nostro Paese l'arte, gli eventi e la storia abbiano segnato epoche di bellezza inestimabile. Occorre restituire all'arte il giusto valore; d'altro canto, come era solito asserire Leonardo Da Vinci, "a 20 anni s'impara, a 40 si fa, a 60 si restituisce e a 90 si ammira". Per Bruno il tempo di ammirare è ancora distante, molto distante.

Alessandro Nidi

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