Molti avranno letto della decisione della chiusura della sede di Borgo San Dalmazzo di Cinelandia, multisala amato da grandi e piccini. Moltissimi si sono arrabbiati, rattristati e amareggiati per questo motivo. Perché? Cosa evoca il cinema nelle persone? Perché si va al cinema e quale valore terapeutico si può ricavare dalla visione dei film? Proverò a darvi una sintetica visione dell' uso dei film nella clinica e che cosa rappresentano per ognuno di noi i lungometraggi cinematografici.
E' spesso nel buio delle sale che l'ideale degli affetti muta radicalmente il suo profilo: gli attori e le loro gesta evocano nello spettatore potenti emozioni; ma è la situazione cinematograficain séche rende così influenti queste vicende immaginarie.Psicologicamentelo schermo cinematograficooffre allo spettatore uno spazio fittizio che ha tutte le caratteristiche della realtà. Si tratta di realtà affettiva, non tangibile ma vivibile, che si avvicina molto a quella sperimentata nei sogni.La rappresentazione cinematografica del tempo e dello spazio colloca lo spettatore in un mondo immaginario, fuori dalla realtà e dalla vita umana. Il cinema ha la straordinaria capacità di collocare lo spettatore emotivamente fuori dal quotidiano e dal familiare, facendo vivere situazioni particolari ed emotivamente calde.
Pensando al cinema dalle origini, quello dei Lumière e dei Méliès, si può dire che era una macchina delle meraviglie che emozionava senza dover proporre vicende con un vero e proprio sviluppo narrativo, per poi evolversi nel Cinema classico, dagli anni Venti ai Cinquanta, con l'avvento del sonoro che matura il potere della narrazione.Il Cinema moderno propone e sviluppa il primato della consapevolezza, portando lo spettatore ad assumere un impegno mentale, oltre che un atteggiamento critico nei confronti del film. Per poi giungere al Cinema contemporaneo, ovvero al primato delle sensazioni e delle emozioni: il cinema degli effetti speciali, delle grandi multisale, della tecnologia e delle colonne sonore emozionanti. Trionfa la spettacolarità: il film mira a colpire, impressionare ed emozionare.
Ė la psicoanalisi che propone di studiare gli aspetti emozionali del cinema. La vicenda cinematografica realizza la sua influenza psichica attraverso due meccanismi fondamentali: la "proiezione", ovvero quel processo per cui si attribuiscono agli attori idee e aspirazioni che sono nostre, anche se non realizzate e l'"identificazione", con cui lo spettatore assimila l'aspetto e i sentimenti dei protagonisti dello schermo.
Sogno e cinema rappresentanodelle forme di evasione dal mondo reale. Anche la situazione cinematografica, come quella onirica, consente parzialmente di allentare la sorveglianza che esercitiamo su noi stessi.
I film che attirano di più il pubblico sonoquelli in cui compaiono quei fattori nascosti che agiscono negli strati profondi della nostra mente. Fattori che non possiamo o non vogliamo soddisfare nella vita reale, ma a cui non riusciamo a rinunciare completamente.Il film, entro certi limiti, consente di appagare, in forma innocua, quegli impulsi che la coscienza considera proibiti. Sono soprattutto gli elementi propri della vita istintuale ad essere mobilitati dal film.
I film vengono utilizzati anche come strumento di formazione con l'impiego di spezzoni per esemplificare concetti e nella clinica terapeutica dove si usano parti di film come esempi, comparando il caso del paziente ai personaggi e alla trama di un film.
Sebbene la letteratura sull'utilizzo di film in terapia non sia ricchissima, la popolarita' di questo fenomeno sta crescendo. Ė importante tenere in considerazione il fatto che le informazioni contenute in un film sono accessibili alla maggior parte delle persone indipendentemente dal loro background culturale o dal loro livello di alfabetizzazione e che i film sono esperienze multisensoriali.L'effetto evocativo delle immagini viene arricchito con quello prodotto dalle parole, dai silenzi, dalle tonalita' dei colori, dalla colonna sonora che non e' piu' solo mero "accompagnamento" ma i registi se ne servono per creare specifici stati d'animo ed aspettative nello spettatore.Alcune scene non sarebbero le stesse, non avrebbero lo stesso impatto psicologico senza la musica.
Penso che il cinema sia importante perché ė un buon passatempo, un buon motivo di aggregazione. Nello specifico psicologico, nei casi in cui sussistano disagi legati alla sfera dell'affettivita' e dell'emotivita', l'usoin ambito terapeuticodi film opportunamente scelti, puo' essere uno strumento particolarmente utile per far si che la persona arrivi a "vedere" quello che al momento attuale non riesce, o si rifiuta di "vedere".Il terapeuta diventa il "regista invisibile"che partendo dalla visione "montata" dal pazientesposta il focus dell'attenzione su "inquadrature" diverse, mostrando e al tempo stesso evocando "scene di vita", su cui la persona comincia a riflettere senza nemmeno rendersene conto.
Il film non e' solo quello che mostra, ma anche quello che permette di far emergere.La sua identita' non e' data a priori, ma si sviluppa dalla relazione tra le immagini proiettate sullo schermo e la percezione unica e mutevole di ciascun spettatore.
Come disse lo psicoanalista Cesare Musatti "il cinema parla direttamente all' inconscio".
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