Attualità - 16 giugno 2016, 09:04

Confindustria, Biraghi deciso a far valere le ragioni della sua terra

Venerdì, all’assemblea provinciale degli industriali, richiamerà il mondo politico sui tanti nodi irrisolti del Cuneese con lo sguardo proiettato al vertice dell’associazione imprenditoriale piemontese

Franco Biraghi

Franco Biraghi

L’assemblea provinciale di Confindustria Cuneo, convocata per venerdì 17 giugno alle ore 17,30, presso l’hangar nord dell’aeroporto di Levaldigi, sarà l’occasione per capire se dal Cuneese si leverà una voce unanime di  sostegno in favore del presidente Franco Biraghi, in corsa per la presidenza regionale degli industriali.

La corsa dell’imprenditore caseario scarnafigese ha subìto la scorsa settimana una battuta d’arresto, quando il “Comitato dei saggi” ha bocciato sia la sua che quella del suo competitor Marco Giovannini. 

Venerdì si vedrà se e in quali termini la corsa può riprendere, visto che ospite d’onore sarà il presidente nazionale di Confindustria Vincenzo Boccia, che a meno di un mese dalla sua elezione, per la seconda volta fa visita agli industriali cuneesi.

Biraghi è deciso a far valere con determinazione non solo le sue legittime ambizioni, ma le ragioni di una terra, la Granda, che non è mai riuscita in tanti decenni ad esprimere un proprio rappresentante alla guida degli imprenditori  piemontesi.

“A livello economico Cuneo è la seconda provincia del Piemonte, mentre il Piemonte è stata per lungo tempo la prima regione d’Italia. Dico con rammarico che è stato, perché purtroppo adesso non lo è più. È un primato – dirà Biraghi dal palco - che abbiamo perso negli ultimi quarant'anni e che dobbiamo andarci a riprendere al più presto. In provincia di Cuneo è nato il primo presidente eletto della Repubblica, Luigi Einaudi, in Piemonte si è fatta l’Unità d’Italia, sono state realizzate le prime grandi opere infrastrutturali come i trafori del Frejus e del Tenda, le ferrovie che hanno attraversato le Alpi e le autostrade che ci hanno collegato alle altre regioni italiane. La nostra regione ha fatto da apripista all’industrializzazione di tutto il Paese, tanto che negli anni Sessanta e Settanta arrivavano anche dalle ora ricche Emilia Romagna e Veneto a cercare lavoro. Torino è diventata prima capitale dell’industria automobilistica e poi del cinema, della moda, della televisione e oggi anche del turismo. Dobbiamo batterci perché quel tempo ritorni, perché ciò che è stato fatto non venga dimenticato. Dobbiamo chiederci cosa abbiamo perso e che cosa dobbiamo fare per tornare al posto che ci eravamo  guadagnati. Il mio appello – aggiungerà il presidente degli industriali cuneesi - è rivolto in primo luogo ai politici e agli imprenditori, ma anche ai genitori delle nuove generazioni di oggi. I cuneesi e i piemontesi da sempre hanno la vocazione dell’imprenditore, la capacità d’impresa è scritta nel loro Dna. Non oscuriamola, non buttiamola via in cambio del miraggio del posto fisso, che oggi è ormai solo un’illusione. Al contrario, insegniamo ai nostri figli a svilupparla, a metterla a frutto”.

Il titolo dell’evento, “Settant’anni di storia d’impresa”, rimanda al 70° di fondazione dell’Unione Industriale della Provincia di Cuneo, in occasione del quale verranno premiate alcune aziende associate fondate settant’anni fa.

Sul tema delle prospettive delle aziende della provincia e più in generale di quelle piemontesi si svolgerà una tavola rotonda cui parteciperanno, oltre a Boccia, il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, il presidente di Unioncamere Piemonte Ferruccio Dardanello e altri grandi nomi dell’imprenditoria piemontese.

 

G.T.

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