Fossano è particolarmente sensibile alla questione dell’ospedale Santissima Trinità che negli anni ha perso il suo ruolo di ospedale tradizionale per trasformarsi in polo di riabilitazione all’avanguardia.
I reparti che a Fossano sono un po’ un fiore all’occhiello - oltre alla riabilitazione motoria ci sono riabilitazione cardiologica e uno dei soli tre centri pubblici in Piemonte per la fecondazione assistita - sono preziosi sia per i cittadini che possono in questo modo contare, se non su reparti e pronto soccorso, su un buon numero di ambulatori, sulla radiologia e sulla neuropsichiatria infantile, ma anche per il livello occupazionale e per l’effetto di volano economico che una struttura simile ha sulla città.
Nonostante le conferme giunte da parte del nuovo direttore del polo riabilitativo che ha fatto sapere che intende finanziare dei lavori di manutenzione straordinaria del nosocomio, le notizie che si sono rincorse negli ultimi mesi di messa in vendita di alcuni immobili di proprietà dell’asl cn 1 sul territorio di Fossano hanno contribuito a innalzare nuovamente la soglia di attenzione, mai sopita in realtà e a chiedere a gran voce al sindaco Davide Sordella di farsi portatore di un monitoraggio costante ed eventualmente di pressioni affinché la direzione dell’ASL mantenga gli accordi presi in passato.
L’argomento dell’ospedale è stato oggetto di interpellanze o interrogazioni in molti dei consigli comunali fossanesi e nell’ultimo, del 31 maggio scorso è anche stato votato all’unanimità un ordine del giorno che ha il sapore dell’appello corale. Mette infatti tutti d’accordo la volontà di mantenere a Fossano il polo di riabilitazione, ma perché questi siano fruibili occorre una costante manutenzione da parte dell’ASL.
“Chiediamo con forza che si rispettino le promesse fatte di rinforzare la posizione di Fossano quale polo competitivo con tutti i servizi aggiuntivi necessari. Chiediamo la sottoscrizione di un protocollo di intesa che sia portato all’attenzione del consiglio comunale quale sede di verifica” ha spiegato Paolo Lingua, capogruppo del PD fossanese in consiglio.
Maggiori delucidazioni in merito alla situazione dell’ospedale fossanese arrivano da Enzo Brizio, consigliere comunale che si occupa proprio delle relazioni tra l’ASL e l’amministrazione comunale nelle sue vesti di esperto in materia di Sanità. “Come personale sensazione, nei miei confronti con l’ASL, continuo a essere ottimista. Buona parte delle attività di manutenzione sono già in fase iniziale e non ho mai avuto la sensazione che l’ASL nutrisse dei dubbi in merito al futuro fossanese del polo riabilitativo. Purtroppo ci sono delle lentezze in alcune attività dovute a una burocrazia ossessiva. Il direttore generale ha recentemente detto che pensa di aggiungere anziché togliere dall’ospedale di Fossano. Non è stato detto nulla in merito ad un utilizzo a fini amministrativi degli spazi interni l’ospedale che resterà dedicato alle terapie. Resto cautamente ottimista”.
Davide Sordella si è detto favorevole a richiedere un accordo “nero su bianco” per poi essere in grado di dare risposte al consiglio comunale in termini di tempi e metodi.
Nello specifico l’ordine del giorno richiede di spingere per ottenere la stesura di un piano di investimenti non dilazionabile per la riparazione, l’adeguamento e la messa a norma dei locali ospedalieri, indicando le relative fonti di finanziamento, nonché le tempistiche di attuazione, l’implementazione dell’utilizzo delle apparecchiature donate da fondazioni bancarie, con un costo “sociale” di circa 400.000 Euro, il mantenimento degli ambulatori tuttora esistenti e l’implementazione con altri ambulatori specialistici, con particolare riferimento ad un ambulatorio di ortopedia, il mantenimento di un’offerta adeguata del servizio di radiologia presso l’ospedale di Fossano sia in termini quantitativi che qualitativi, il mantenimento e potenziamento della Neuropsichiatria Infantile, cardine della riabilitazione dell’età evolutiva e il mantenimento e potenziamento della Fecondazione Assistita, altro punto di forza dell’ospedale, risolvendo quelle criticità segnalate dall’ultimo sopralluogo del Centro Nazionale Trapianti.
Questi passi rinforzerebbero il ruolo dell’ospedale di Fossano di Centro Riabilitativo Funzionale dotato com’è di una struttura complessa di Riabilitazione di secondo livello ortopedica e neurologica, di una struttura complessa di Riabilitazione di terzo livello per traumi cranici e stati neurovegetativi di minima coscienza, di una struttura semplice dipartimentale di riabilitazione cardiologica e unità scompenso cardiaco e di struttura di lungodegenza e cure intermedie oltre alle strutture semplici di Neurofisiologia Riabilitativa e di Fecondazione Assistita.
Per completare il quadro dell’ospedale occorre implementare la struttura esistenza dotandola di figure professionali e di risorse che in questo momento sono assenti o sottodimensionate.
Proprio su questi punti il consiglio comunale si è affidato al sindaco Sordella chiedendogli di fare pressioni affinché nella struttura fossanese sia presente, o quantomeno reperibile uno specialista in anestesia e rianimazione, “siano garantiti accordi di collaborazione per le necessarie consulenze in loco ai pazienti ricoverati nelle strutture riabilitative di Fossano, sia assicurata l’efficienza e l’efficacia della radiologia, utile sia per l’attività ambulatoriale che 24 ore su 24 per urgenze nosocomiali, sia ripristinata a pieno regime l’unità di Scompenso Cardiaco con il contestuale riavvio del programma di Telemedicina già finanziato, concordato tra le strutture coinvolte e sperimentato, funzionalmente connesso all’Unità, sia garantita una modalità gestionale tale da assicurare la necessaria efficacia ed efficienza nell’affrontare le peculiari problematiche con cui un ospedale riabilitativo deve confrontarsi quotidianamente, siano incrementati i posti letto di degenza, per mettere al riparo l’ospedale dai periodici tagli trasversali imposti dagli assessorati regionali e dal ministero della Salute, siano eseguiti gli adeguamenti degli organici medici, tecnici, fisioterapici e infermieristici degli ambulatori e dei servizi, si riprendano, senza ulteriori dilazioni, le manutenzioni ordinarie, sia riorganizzata l’attività del poliambulatorio rafforzando la frequenza settimanale e il ripristino delle specialità oggi assenti (negli ultimi dodici mesi sono stati sospesi gli ambulatori di endoscopia e geriatria ed è stata ridotta l’attività della chirurgia e ginecologia, mentre da anni mancano ortopedia, chirurgia della mano e altre specialità) e che infine vengano garantiti i servizi di prevenzione e di pubblica utilità quali vaccinazioni, consultori, prevenzione Serena, attività medico legali, medicina sportiva, visita medica per il rilascio delle patenti di guida”.





