Nella vicenda del mio interessamento - su sollecitazione di un comitato di cittadini di tutta l'area intorno a Bernezzo preoccupati - dell'utilizzo di carburante sporco nel nostro territorio, non è in atto un braccio di ferro tra aziende e rappresentati dei cittadini. Lo spirito con cui il rappresentante di Confindustria Cuneo ha reagito alla risposta del ministro a mezzo comunicato stampa - reazione che ho trovato esasperata nei toni e nei contenuti - manifesta una volontà del signor Biraghi di buttarla in politica.
L'aggressività nei riguardi di un rappresentante politico che, con un legittimo atto di sindacato, ha chiesto al ministro di seguire le vicende di un territorio che mai deve rischiare di vedersi contaminato da inquinamenti di qualsivoglia natura, non smorza la mia precisa volontà, che è anche quella con cui il ministro ha inteso concludere la sua risposta alle mie interpellanze, di proseguire sulla via del monitoraggio della situazione in quella zona e di portare a conoscenza della cittadinanza con trasparenza ogni attività in merito.
A chi ha perso una buona occasione per tacere - oppure semplicemente per rappresentare al meglio e con toni più appropriati le aziende del territorio che, come molti sanno, sono oggetto del mio interesse da molti anni - raccomando di non cedere alla strumentalizzazione ed alla partigianeria: non esistono parti avverse in questa vicenda. Di concerto con il ministro, seguirò anche questa vicenda fino in fondo e se i previsti e prescritti controlli a tutela della salute pubblica e dell'ambiente del nostro territorio patrimonio dell'UNESCO, sarà la Procura della Repubblica a valutare con i mezzi della Giustizia, ciò che è meglio per tutti.
Michelino Davico





