Il 30 luglio scorso aveva fatto interrompere la seduta del Consiglio comunale per leggere un lungo attacco al sindaco, Marcello Nova.
Mercoledì scorso, invece, ha deciso di consegnare una lettera ad ognuno dei consiglieri comunali del Comune di Brossasco.
Lui è – ancora una volta - Valter Tonda, uno dei quattro soci della cooperativa Giocolegno, finita suo malgrado sotto i riflettori della vicenda dei controlli ispettivi commissionati dallo stesso sindaco, dopo alcune rimostranze di Tonda sull’affidamento di appalti pubblici.
“La lettera con cui il sindaco di Brossasco Marcello Nova ha denunciato la nostra cooperativa agli organi di controllo – scrive Tonda insieme ai soci della Giocolegno - è l’atto più grave che un primo cittadino possa commettere nei confronti di un’azienda del proprio paese.
A molti di voi il contenuto di questa lettera è noto da tempo, mentre a noi non è ancora stata consegnata nonostante le ben quattro richieste rivolte al sindaco.
Avendola letta, siete quindi consapevoli che questa lettera contiene affermazioni gravi, false e infondate, non soltanto su di noi, ma anche verso gli artigiani e gli amministratori del paese, indicati dal sindaco come gli ispiratori della denuncia.
Che cosa pensano al riguardo le nuove consigliere elette? Avete avuto la possibilità di leggere il contenuto della lettera che ha portato alle dimissioni dei consiglieri che ora voi sostituite?
Come potete continuare a far finta di niente?
Con quali argomenti potete voi, consiglieri di maggioranza, ancora sostenere con la vostra presenza in Consiglio un sindaco che ha compiuto una tale azione contro un’azienda del vostro paese?
Un sindaco che, per vostra stessa ammissione, vi ha mentito per tre mesi (per 90 giorni Nova ha con forza sostenuto di non centrare nulla con i controlli alla Giocolegno: ndr), che vi ha nascosto gli atti, ha abusato della vostra fiducia.
Veramente pensate di poter continuare come prima?
Credete forse che la gente, gli artigiani e chi lavora a Brossasco possa ancora dare fiducia a questo sindaco e a voi che lo sostenete?
E se è vero, come dite, che non ne sapevate nulla, non esiste ragione alcuna che vi possa costringere a restare legati a lui.
Pertanto vi chiediamo un atto di dignità, anche se tardivo, e di coraggio.
La comunità di Brossasco non merita tutto questo”.
Firmato Elio Danna, Vittorio Fino, Antonella Martina e Valter Tonda.
L’ennesima pagina di una vicenda che da settimane ormai scuote l’opinione pubblica e la vita amministrativa del paese della Valle Varaita.
Con, da una parte, il sindaco Nova che (eccezion fatta per un comunicato stampa di scuse) continua a non voler affrontare (perlomeno nelle sedute pubbliche del Consiglio comunale) la delicata questione, procedendo a spron battuto, nonostante gli attacchi politici di consiglieri (Meo Beoletto e Paolo Amorisco) e l’insofferenza della cittadinanza, o comunque di gran parte di essa.
Dall’altra proprio quella cittadinanza che non accetta più di non ricevere risposte alle insistenti richieste di visionare la lettera, firmata dal primo cittadino, con la quale sono stati richiesti i controlli nei confronti della cooperativa.
Molti cittadini hanno infatti chiesto (senza successo) a Nova ed alla segretaria comunale di prendere visione del documento. Il tutto, mentre sul telefono cellulare del vicesindaco, Alessandro Bastonero, pare sia custodita una copia della missiva, così come affermato anche in sede consigliare dal capogruppo d’opposizione Amorisco.




