Sanità - 06 settembre 2016, 21:45

Approvata in Regione mozione per coprire il 50% dell'assistenza tutelare alle persone non autosufficienti

Riceviamo e pubblichiamo dal Gruppo Consiliare Regionale MoVimento 5 Stelle

Davide Bono, Consigliere regionale M5S Piemonte e vicepresidente Commissione Sanità

Davide Bono, Consigliere regionale M5S Piemonte e vicepresidente Commissione Sanità

È stata pprovata oggi in Consiglio Regionale la mozione del Movimento 5 Stelle per coprire con il fondo sanitario il 50% dell'assistenza tutelare alle persone non sufficienti e chiedere che la stessa venga inserita nei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), che il Governo intende emanare a breve.

"Anche il Partito Democratico ha presentato analogo atto di indirizzo, a prima firma del Presidente Laus, dimostrando così tutta la propria ipocrisia - dichiarano i consiglieri regionali Davide Bono e Stefania Batzella -. Com’è a tutti noto il Piemonte si è apertamente schierato contro la copertura delle prestazioni di assistenza tutelare (cioè non professionale) con fondi sanitari, addirittura ricorrendo al Consiglio di Stato contro la sentenza del TAR n. 156 del 14 gennaio 2015 che aveva affermato che le prestazioni non professionali di assistenza tutelare alla persona rientrano appieno nei Livelli Essenziali di Assistenza. Il consiglio di Stato con sentenza n. 5538/2015 del 7 dicembre 2015 ha sostanzialmente ribaltato la sentenza del TAR, affermando che i contributi economici, riguardanti le prestazioni  «di assistenza tutelare alla persona» fornite da familiari e da terze persone agli anziani colpiti da patologie invalidanti e da non autosufficienza, non rientrano fra gli interventi obbligatoriamente a carico del Servizio sanitario e che essi, essendo “extra Lea”, possono invece essere erogati con assoluta discrezionalità dalle Asl e/o dai Comuni, almeno dalle Regioni non in piano di rientro. Peccato che la Regione Piemonte, essendo in Piano di Rientro, non possa dunque erogarli. Analogamente a Roma è il governo a guida Pd che non inserisce nei nuovi LEA tali prestazioni non professionali fornite direttamente dai familiari o tramite ricorso alle "badanti". Costo totale meno di un miliardo di euro, quel miliardo tagliato dal Governo Renzi per finanziare opere inutili. Che lo stesso Pd provi oggi a modificare con un ordine del giorno quello che stanno facendo i suoi ministri e i suoi assessori ci fa pensare a Giano Bifronte, con una faccia per ogni occasione. Speriamo che i cittadini se ne ricordino".

c.s.

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