Nuovo sciopero nella giornata di domani, 27 settembre, presso lo stabilimento Alstom di via Moreno Ottavio a Savigliano. Saranno otto le ore di blocco delle attività indette unitariamente da Uilm, Fim e Fiom in tutti gli stabilimenti Alstom di Italia.
Nello stesso giorno, insieme ai colleghi italiani incroceranno le braccia anche i colleghi dei 12 stabilimenti francesi: la scelta arriva a seguito dell’annunciata chiusura dello storico sto di produzione dei treni di Belfort (Borgogna-Franca Contea) che costerà il posto di lavoro a 400 degli attuali 480 lavoratori.
Molti i nodi da districare a seguito degli incontri della scorsa settimana tra azienda e sigle sindacali. Sia in Italia che in Francia pesa la possibile delocalizzazione di alcune maestranze che – secondo i sindacati – porterà in futuro a una riduzione di produzione e personale, in favore di paese a basso costo (su tutti, si parla degli stabilimenti di Katovice, Polonia e Bangalore, India).
In particolare nel sito polacco si teme che questo possa diventare unità leader per Smart Coradia, responsabile dei progetti dei treni regionali olandesi, italiani di Dubai e Ryad. I sindacati degli stabilimenti italiani temono che con questo piano si punti a togliere l’eccellenza della progettazione e produzione dei treni regionali all’Italia e a Savigliano.
Un altro punto caldo della mobilitazione è quella legata ai trasferimenti: 16 lavoratori del magazzino Tls verranno infatti trasferiti da Savigliano a Sesto San Giovanni. Dalla Prossima settimana – 3 ottobre – dovranno iniziare la loro attività nello stabilimento lombardo. Su questo i sindacati temono che la multinazionale voglia intraprendere la via delle terziarizzazione ed affidare appalti a ditte esterne.
“La Direzione non ha voluto considerare le molteplici soluzioni proposte per risolvere la vicenda, anzi ci ha chiuso la porta in faccia” – fanno sapere le Rsu Alstom – “Mancano dati precisi sugli investimenti e strategie industriali. Gli stessi carichi di lavoro sono parziali e incompleti, cosa farà l’ingegneria di Savigliano, quali competenze si svilupperanno?”
Su queste motivazioni a partire dalle ore 5 del mattino di domani i lavoratori boccheranno l’attività a Savigliano, in tutta Italia e Francia.





