La conclusione dello studio dell'Osservatorio sull'internazionalizzazione delle scuole e la mobilità studentesca della Fondazione Intercultura non è certo incoraggiante per il nostro Paese. Conoscenza delle lingue straniere sotto la media, poche esperienze di studio all'estero e brevi viaggi fuori dai confini nazionali, il sogno di trovare lavoro in Italia, ma anche poco ambiziosi, spaventati dal mondo globalizzato, troppo legati alla famiglia e al contesto sociale dove sono cresciuti. Insomma, i ragazzi italiani sono meno aperti all'estero rispetto ai loro 'cugini' europei. Il problema è fondamentalmente culturale, di atteggiamento mentale, ma certamente l’ostacolo principale all’internazionalizzazione è la conoscenza delle lingue e in particolare dell’inglese.
In controtendenza è sicuramente il Liceo Vasco-Beccaria-Govone di Mondovì, con tutti i suoi programmi di apertura europea. Sta terminando l’esperienza Master dei Talenti Neodiplomati, finanziato dalla Fondazione CRT, che ha visto allievi impegnati in un percorso linguistico-lavorativo, mentre si sono appena conclusi gli school-link in vari Paesi europei, Inghilterra, Spagna, Francia e Germania. Questi ultimi hanno impegnato in un percorso linguistico-culturale non solo gli studenti, ma anche i docenti che hanno seguito corsi di aggiornamento in lingua inglese per arricchire il proprio profilo internazionale.




