Politica - 05 ottobre 2016, 10:13

Cuneo, grande la confusione sotto il cielo del centrosinistra

Continua il duello Manassero-Borgna. L’incontro tra il segretario cittadino del Pd Lingua e Boselli (LabDem) non scioglie il nodo cruciale della candidatura a sindaco. Per un “renziano” (Gariglio) che appoggia la senatrice, un altro (il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gozi) si pronuncia a favore del primo cittadino uscente

Cuneo, grande la confusione sotto il cielo del centrosinistra

Ricorrendo al lessico diplomatico si potrebbe dire che si è trattato di un incontro “franco, cordiale, interlocutorio”. Detto senza infingimenti, il vis a vis tra il segretario del circolo Pd di Cuneo Graziano Lingua e il referente del Laboratorio Democratico Giancarlo Boselli, non è approdato ad alcun concreto risultato.

È comunque importante che ci siamo parlati”, afferma quest’ultimo. Boselli, da buon ex socialista attinge all’ottimismo della volontà per vedere la bottiglia mezza piena, nonostante al termine dell’incontro - lui era accompagnato da Lorella Filippi, Lingua dal presidente del partito Paolo Cattero - le posizioni siano rimaste invariate. Vale a dire Lingua e Cattero decisi a sostenere con fermezza la candidatura a sindaco di Patrizia Manassero; Boselli e Filippi a ribadire il loro appoggio al sindaco uscente Federico Borgna.

Che sia ancora grande la confusione sotto il cielo del centrosinistra (e non solo quello cuneese) lo dimostrano due fatti tra loro contrastanti.

Manassero, che già aveva incassato il nulla osta del segretario provinciale Momo Di Caro, ora può fregiarsi anche dell’appoggio di un renziano di ferro, il segretario regionale Pd Davide Gariglio. Ma per un renziano che si schiera a fianco della senatrice, un altro – più in alto nella scala gerarchica – Sandro Gozi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, sostiene l’esatto opposto e invita il partito cuneese a cessare la guerriglia per bande che lo sta dilaniando e a schierarsi senza indugio a fianco di Borgna.

Diventa sembra più ostico raccontare quel che succede nella politica cuneese. O almeno in una parte di essa, visto che – se si escludono i 5 Stelle che la loro scelta l’hanno già fatta – l’altra - il centrodestra – per il momento non batte chiodo. Certo è che lo spettro di quel che si verificò nel 2012 dopo le primarie – a dispetto dei proclami dei protagonisti che asseriscono di non voler ripetere gli errori del passato – aleggia con crescente insistenza.

Manassero, al punto in cui è giunta, spinta nell’arena dai vertici del Pd, non può mollare, pena una magra da non ritorno. Borgna si chiede perché un sindaco di centrosinistra che guida la Provincia insieme al Pd non abbia il diritto ad una ricandidatura per verificare il proprio operato di fronte agli elettori. Anche lui, però, se non assume una ferma e rapida iniziativa rischia di guadagnarsi il titolo di “Sor Tentenna”.

Un vecchio saggio della politica provinciale, guardando con occhio sornione a quel che succede a Cuneo a proposito del duello Manassero-Borgna, ha preconizzato: “Simul stabunt, simul cadent”. E già perché – latinorum a parte - se non si trovasse un compromesso e se il braccio di ferro si concludesse in modo traumatico a vantaggio di uno dei due, il vincitore avrebbe ben poco da esultare. La frattura sarebbe di tale portata che riproporrebbe la lotta fratricida già vissuta, ma con esiti verosimilmente diversi per il centrosinistra rispetto alle scorse amministrative.   

Giampaolo Testa

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