Cuneo e valli - 20 novembre 2016, 10:45

La Giacca

Pensiamo a quei film degli anni cinquanta, vi ricordate le giacche che indossava Clark Gable?

La Giacca

Piove . Fa freddo. Tira vento. E noi siamo qui, col naso per aria, a scrutare il cielo. Nubi minacciose (reali oltre che metaforiche) si affacciano all’orizzonte. Cosa dobbiamo indossare allora? Giacche, innanzitutto! E che giacche? Giacche che non costino troppo, non più di trecento euro: Con quelle nubi (metaforiche) che si stagliano all’orizzonte perché spendere mille euro per una giacca? Non giacche costose dunque, ma di buona stoffa: perché è la stoffa, e non il taglio, come ci hanno fatto credere per anni i cosiddetti stilisti, che fa un buon vestito, come il legno fa un buon mobile. E con le nubi (quelle vere) che incombono minacciose ci vuole innanzitutto una stoffa calda, solida, corposa, che ripari e dia un senso di sicurezza. Pensiamo a quei film degli anni cinquanta, vi ricordate le giacche che indossava Clark Gable? Eleganti, impeccabili: a tre bottoni come si confà a qualsiasi giacca che si rispetti: E soprattutto, solo a guardarla, ti dava l’impressione che sarebbe durata in eterno. Queste sono (o dovrebbero essere) le nostre stoffe. Eppure, a guardare le vetrine sembra che queste stoffe non esistano nemmeno più. E’ possibile? No, non è possibile, naturalmente, ci sono eccome basta saperle trovare. Queste stoffe si chiamano ad esempio Saxony: una lana corposa celebre per la sua durata. O l’Harris Tweed: l’unica stoffa protetta, pensate un po’,  dalla legge britannica, quasi fosse un antico monumento o un animale in via di estinzione!

E quanto al taglio? Deve essere classico, sobrio, essenziale. Deve avere innanzitutto tre bottoni. Da che mondo è mondo, la giacca da uomo ha infatti tre bottoni, che la chiudono in alto sullo stomaco. Non è questione di mode, il motivo è questo: per non mettere in mostra la pancia. Il che non vuol dire che non la si abbia. Ma già il fatto di non ostentarla è, se non altro, indice di buon gusto. C’è infine un fatto, davanti al quale i dandy d’ogni tempo hanno sempre finito di soffermarsi più del necessario, sul quale ci soffermiamo anche noi perché serve a smascherare i finti snob. Si tratta delle asole sulle maniche. Spesso si lamenta che una giacca abbia le “asole finte” in fondo alla manica. La diatriba nasconde una polemica, tra chi per abitudine, per educazione o semplicemente per snobismo, si veste solo con giacche di sartoria, e chi invece opta per quelle di confezione. Le prime hanno sempre ed immancabilmente asole “vere” mentre le seconde le hanno finte, ossia essenzialmente decorative. La polemica ha perso da tempo motivo di esistere, per il semplice motivo che una giacca di sartoria ormai non sempre si rivela migliore di una di confezione. La ricerca della giacca con l’asola vera a tutti i costi può diventare così un motivo di inutile snobismo: tanto più se si tiene conto del fatto che l’asola sulla manica non è affatto nata per “chiudere” un’apertura, ma semplicemente (si era nell’esercito di Napoleone) per impedire ai soldati di usare le maniche per sfregarsi il moccio del naso. Funzione “educativa”, dunque, diventata col tempo puramente decorativa. Chi tiene l’ultimo bottone della manica, ne avrete conosciuti molti, tende a far notare che indossa una giacca di sartoria. Ma attenzione: come molti altri snobismi, anche questo nasconde in realtà una trappola. Perché da molto tempo alcuni fabbricanti hanno concepito la giacca industriale con un bel paio di bottoni liberi in fondo alle maniche, cosi da consentire, a chi si voglia spacciare più ricco o più dandy, di poter gabellare come di sartoria una giacca confezionata.

Con buona pace degli snob di ogni tempo.

 

 

PCM

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