Saluzzese - 02 dicembre 2016, 10:45

Saluzzo, la ludopatia come un virus

Alcune classi del Liceo Bodoni di Saluzzo hanno avuto l’opportunità di assistere allo spettacolo teatrale “Rien ne va plus”

Saluzzo, la ludopatia come un virus

Il 24 novembre le classi 3^E e 3^A del Liceo Bodoni di Saluzzo, accompagnate dai professori Flavio Parussa e Anna Cassano, hanno avuto l’opportunità di assistere allo spettacolo teatrale “Rien ne va plus” dell’associazione Voci Erranti tenutosi al teatro Magda Olivero (ex Politeama) di Saluzzo.

La tematica principale di questo spettacolo era il gioco d’azzardo, lo scopo era infatti quello di sensibilizzare i giovani per quanto riguarda la ludopatia.

La scena messa in atto era quella di tre cugini che si presentano nello studio di un notaio, il quale deve aprire il testamento della zia, venuta a mancare poco tempo prima. I tre si rivedono dopo tanto tempo, e colgono l’occasione per aggiornarsi l’un l’altro sulle proprie vite. Il primo, sposato con due figli, ha deciso di aprire un maneggio di cavalli per provare a far fortuna. La seconda, da poco separata dal marito, si butta invece sul poker online per provare a vincere qualcosa. Il terzo, invece, dice di aver aperto un’agenzia di supporto a chi è in crisi per qualsiasi motivo, provando a giocare i numeri.

I tre sono convinti di stare bene, di essere felici, di non avere nessun problema, ma la verità non è questa. Hanno vite completamente diverse gli uni dagli altri, ma una cosa li accomuna: la dipendenza dal gioco, che, anche se inconsciamente, li rende malati.

La ludopatia viene paragonata ad un virus, il quale fa dei veri e propri flagelli tra la popolazione, indipendentemente dall’età, dal sesso, dalla condizione sociale. Un virus che si può contrarre ogni giorno, al bar, in tabaccheria, al cinema, nei luoghi pubblici, ma anche restando chiusi in casa, semplicemente navigando sul web, accendendo la televisione. Un virus che, però, non viene riconosciuto come pericoloso, né da chi ne abusa, né dalle massime autorità, le quali dicono che il gioco d’azzardo è concesso se usato responsabilmente.

Quello che ci vuole trasmettere, però, è che una malattia, compresa la ludopatia, che è considerata tale, non può essere controllata, poiché diventa indispensabile al punto di creare dipendenza.

Dal mio punto di vista, questo spettacolo è stato molto efficace ed istruttivo, perché ha spiegato in modo diretto un problema che affligge la nostra società, del quale si parla raramente perché forse è sottovalutato.

Sottovalutato perché, forse, non tutti sanno che quasi la metà dei ragazzi della mia età giocano già, perché non conoscono le cifre che vengono ogni giorno messe in circolo dalle scommesse, perché non sono al corrente del fatto che l’Italia sia al terzo posto nella graduatoria del gioco d’azzardo, per soldi spesi. Sono soltanto alcuni dei dati che sono stati presentati oggi, quelli che mi hanno colpito di più, che fanno pensare a quanto sia importante sensibilizzare un argomento così delicato e nocivo, soprattutto tra i giovani.

Anna Carena - 3^E Liceo Bodoni - Saluzzo

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