Apertura ufficiale ieri sabato 10 dicembre, alla presenza del Sottosegretario alla Giustizia Cosimo Maria Ferri delle prime due sezioni del nuovo padiglione di alta sicurezza del carcere "Morandi" di Saluzzo.
Avviato nel 2010 il cronoprogramma dei lavori è stato un po’ una corsa ad ostacoli a causa del fallimento della ditta appaltatrice dei lavori ed è, ad oggi, una consegna parziale. Si aprono 2 delle 4 sezioni previste che ospiteranno complessivamente 196 detenuti, 48 detenuti per ogni reparto in celle da tre come previsto dai nuovi criteri di residenza detentiva.
Il primo gruppo arriverà nei prossimi giorni, gli altri 48 a gennaio. Aumenterà la popolazione carceraria saluzzese del Morandi attualmente composta da 260 detenuti., divisi in 7 sezioni di cui 2 di alta sicurezza e 5 di media sicurezza. L’istituto di pena di Saluzzo con la nuova struttura si prepara a diventare il secondo carcere del Piemonte, dopo e Vallette Torino.
“E' un giorno molto importante per l’Amministrazione. Da oggi la gestione del lavoro penitenziario sarà più complessa, ma sarà arricchita dal lavoro di tanti all’interno e dalla società civile con cui c’è grande collaborazione da anni - ha sottolineato Leggieri dopo i tanti ringraziamenti a chi ricreato le condizioni per aprire e organizzare il nuovo padiglione dagli agenti di Polizia penitenziaria agli ordini del comandante Mancini, agli operatori, volontari, a chi opera a vario titolo nell'istituto.
“ Chiediamo a Dio la benedizione di questa struttura che è un luogo di pena, ma anche di riscatto. La rieducazione come occasione per recuperare dignità e libertà interiore, conoscenza di sé stessi e senso di responsabilità nei confronti degli altri” le parole del vescovo monsignor Giuseppe Guerrini al taglio del nastro.
Per il merito e l'impegno il grazie del Provveditore regionale delle carceri Luigi Pagano, che ha assicurato l’organizzazione di attività all’interno di questi reparti di alta sicurezza, in funzione del reinserimento in società dei reclusi.
L’applauso del Sottosegretario Ferri al modello detentivo del Morandi e al gioco di squadra, nell'obiettivo, dopo la riflessione sugli anni di ritardo per ostacoli e burocrazia, del massimo impegno per riuscire ad avviare il completamento degli altri due reparti. “Bisognerà riassegnare i lavori e su questo il Governo dovrà impegnarsi".
Non ci sono infatti tempistiche per il via di questo secondo lotto di interventi, al momento non finanziati.
Incremento delle attività lavorative in carcere anche nella sezione alta sicurezza, la sollecitazione del Sottosegretario nell’intervento che ha toccato i temi della riorganizzazione del sistema “perché il lavoro interno crea sviluppo economico e sociale anche fuori. Recuperare una persona che ha sbagliato significa certezza della pena, minore recidiva e possibilità di inserimento nella società civile con sbocchi occupazionali”.
A testimonianza di ciò l’intervento di Stefano Diamante, ex detenuto al Morandi ora occupato in una attività di vendita all’esterno delle birre, prodotte nel birrificio della casa di pena.
Da Ferri l’invito a Matteo Sebaste del noto gruppo dolciario piemontese che produce torroni, a lanciare dentro la realtà carceraria il marchio di famiglia, auspicando l’ingresso di altre aziende nell’istituto penitenziario saluzzese, dove già sono modelli di successo laboratori professionali e teatrali, corsi, attività imprenditoriali e la sezione carceraria del liceo artistico Bertoni .
Presente al momento inaugurale il Procuratore capo del tribunale di Cuneo Francesca Nanni che ha ribadito la necessità di “pena di altro genere fuori dal carcere per reati meno gravi, carcere e rieducazione ed effettività della pena per i reati più gravi “ per realizzare sicurezza anche all’esterno.
Nel contesto la spina irritativa del garante regionale Bruno Mellano, presente con il garante comunale Bruna Chiotti, che ha ricordato la sanzione all’Italia della Corte europea dei diritti umani. “Il punto di partenza inadeguato dell’importante il lavoro che il Governo ha impostato per cambiare. Penso che l’apertura di questa struttura possa permettere di ragionare in modo diverso per tutto il complesso di questo istituto e per le 13 carceri della Regione".
Al taglio del nastro un folto parterre di autorità militari e civili, Forze dell’ordine, Carabinieri, Guardia di finanzia, Polizia penitenziaria, il prefetto Giovanni Russo, il Gip Alberto Boetti, educatori professionali, volontari di associazioni, amministratori di Saluzzo e la direzione generale dell’Asl Cuneo 1.











