Attualità - 11 dicembre 2016, 12:30

Saluzzo, carcere Morandi: inaugurato il nuovo padiglione di alta sicurezza

Taglio del nastro per le prime due sezioni, alla presenza del sottosegretario Cosimo Maria Ferri. A giorni i primi 48 detenuti , a gennaio il secondo scaglione. "Luogo di pena e di riscatto della propria dignità" le parole del Vescovo.

Saluzzo, Carcere Morandi: l'inaugurazione del nuovo padiglione di alta sicurezza

Saluzzo, Carcere Morandi: l'inaugurazione del nuovo padiglione di alta sicurezza

 

Apertura ufficiale ieri sabato 10 dicembre, alla presenza del Sottosegretario alla Giustizia Cosimo Maria Ferri delle prime due sezioni del nuovo padiglione di alta sicurezza del  carcere "Morandi" di Saluzzo.

Avviato nel 2010 il  cronoprogramma dei lavori  è stato un po’ una corsa ad ostacoli a causa del fallimento della ditta appaltatrice dei lavori ed è, ad oggi, una consegna parziale. Si aprono 2 delle 4  sezioni previste che ospiteranno complessivamente 196 detenuti, 48  detenuti per ogni  reparto in celle da tre come  previsto dai nuovi  criteri di residenza detentiva.

Il primo gruppo arriverà nei prossimi giorni, gli altri 48 a gennaio.  Aumenterà la popolazione carceraria saluzzese del Morandi attualmente composta da 260 detenuti., divisi in 7 sezioni di cui 2 di alta sicurezza e 5 di media sicurezza.  L’istituto di pena di Saluzzo con la  nuova struttura si prepara a diventare il secondo carcere del Piemonte, dopo e Vallette Torino.

“E' un giorno molto importante per l’Amministrazione. Da oggi la gestione del lavoro penitenziario sarà più complessa, ma sarà arricchita dal lavoro di tanti all’interno e dalla società civile con cui c’è grande collaborazione da anni - ha sottolineato Leggieri dopo  i  tanti ringraziamenti  a chi ricreato le condizioni per aprire e organizzare il nuovo padiglione dagli agenti di Polizia penitenziaria agli ordini del comandante Mancini, agli operatori, volontari, a chi opera a vario titolo nell'istituto.

Chiediamo a Dio la benedizione di questa struttura che è un luogo di pena, ma anche di riscatto. La rieducazione come occasione per recuperare dignità e libertà interiore, conoscenza  di sé stessi  e senso di responsabilità nei confronti degli altri”  le parole del  vescovo monsignor Giuseppe Guerrini al taglio del nastro.

Per il merito e l'impegno il grazie del Provveditore regionale delle carceri Luigi Pagano, che  ha assicurato l’organizzazione di attività  all’interno  di questi  reparti di alta sicurezza, in funzione del reinserimento  in società dei reclusi.

L’applauso  del  Sottosegretario Ferri al modello detentivo del Morandi  e al  gioco di squadra, nell'obiettivo, dopo la riflessione sugli anni di ritardo per ostacoli e burocrazia, del massimo impegno per riuscire ad avviare il completamento degli altri due reparti.  “Bisognerà riassegnare i lavori e su questo il Governo dovrà impegnarsi".

Non ci sono infatti  tempistiche per il via di questo secondo lotto di interventi, al momento non finanziati.

Incremento delle attività lavorative  in carcere anche nella sezione alta sicurezza, la sollecitazione del Sottosegretario nell’intervento che ha toccato i  temi  della riorganizzazione del sistema “perché  il lavoro interno crea sviluppo economico e sociale anche fuori. Recuperare una persona che ha  sbagliato significa certezza della  pena, minore recidiva e possibilità di inserimento  nella società civile con sbocchi occupazionali”. 

A testimonianza di ciò l’intervento di Stefano Diamante, ex detenuto al Morandi ora occupato in una attività di vendita all’esterno delle birre, prodotte nel birrificio della casa di pena.

Da Ferri  l’invito a Matteo Sebaste  del  noto gruppo dolciario piemontese che produce torroni, a lanciare dentro la realtà carceraria il marchio di famiglia, auspicando l’ingresso di altre aziende nell’istituto penitenziario saluzzese, dove già sono  modelli  di successo  laboratori professionali e teatrali, corsi, attività imprenditoriali e la sezione carceraria del liceo artistico Bertoni .

Presente al momento inaugurale il Procuratore capo del  tribunale di Cuneo   Francesca Nanni che ha ribadito la necessità di  “pena di altro genere  fuori dal carcere per reati meno gravi, carcere e rieducazione ed effettività della pena per i reati più gravi “ per realizzare sicurezza anche all’esterno.

Nel contesto la spina irritativa del garante regionale Bruno Mellano, presente con il garante comunale Bruna Chiotti, che  ha ricordato la sanzione all’Italia della Corte europea dei diritti umani. “Il punto di partenza inadeguato dell’importante il lavoro che il Governo ha impostato per cambiare. Penso che l’apertura di questa  struttura possa permettere di ragionare  in modo diverso per  tutto  il complesso di questo istituto  e per le 13 carceri della Regione".

Al taglio del nastro un folto parterre di autorità militari e civili,  Forze dell’ordine, Carabinieri, Guardia  di finanzia, Polizia penitenziaria, il prefetto Giovanni Russo,  il Gip Alberto Boetti, educatori professionali, volontari di associazioni, amministratori di Saluzzo e la direzione generale dell’Asl Cuneo 1.

 

Vilma Brignone

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