Annuo nuovo, manovra nuova?
Sembra essere questo lo scenario, che si prospetta alle famiglie e alle imprese italiane dopo gli ultimi aggiornamenti che provengono da Bruxelles e dal Fondo Monetario Internazionale in merito ai conti che non tornano e alle stime ribassate per la nostra crescita economica.
Ora che il tappeto delle promesse "renziane" si è sfilacciato, torna alla luce la polvere che era stata artatamente nascosta sotto.
Le stime sui numeri da portare in pari, nel bilancio dello Stato, ammontano a 3,4 miliardi di euro. È legittimo, ahinoi, temere che alla fin fine, se la Storia non è una opinione, il loro costo sarà come da prassi addossato agli Enti locali, a partire naturalmente da quelli più diligenti e virtuosi.
Sarà interessante quindi verificare quello che accadrà nei prossimi giorni e nelle settimane a venire, dal momento che proprio sulla scorta della legge di stabilità, la vecchia Finanziaria, del governo Renzi, le Amministrazioni locali, inclusa quella fossanese, avevano statuito il non aumento delle imposte e della tassazione a carico di famiglie e imprese e il mantenimento dei servizi alla Cittadinanza.
Si dirà che, in caso di manovra aggiuntiva, ci si limita ad adeguarsi ai diktat dello Stato centrale?
Dopo le dichiarazioni del ministro economico Padoan, le cui stime sull'andamento italiano vengono smentite da quegli stessi Organismi internazionali di cui egli ha fatto parte in precedenza, come il Fondo Monetario, e la sua frase per cui anche in caso di manovra aggiuntiva "la priorità resta la crescita", ritorna in mente la famosa battuta del Primo ministro inglese Winston Churchill: “Una nazione che si tassa nella speranza di diventare prospera è come un uomo in piedi in un secchio che cerca di sollevarsi tirando il manico”
Anna Mantini - Lega Nord Fossano