Monregalese - 02 maggio 2017, 07:07

Alla scoperta delle piante velenose e mortali nella Riserva Naturale Crava Morozzo

Visita guidata domenica 7 maggio con la Lipu. Appuntamento alle 15 presso l’ingresso di Crava

Immagine di repertorio

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Piante velenose, come riconoscerle? Attenzione alle specie tossiche durante la raccolta delle erbe spontanee. È necessario saper identificare ciò che potrebbe essere pericoloso raccogliere ogni volta che ci si avventura in campagna o tra i boschi.

Consultare un buon erbario potrebbe essere d'aiuto, ma nel dubbio è sempre consigliabile rivolgersi ad un esperto per il riconoscimento sicuro delle foglie, dei fiori o dei frutti raccolti. Per questo la Lipu il 7 maggio organizza una visita guidata per scoprire alcune piante velenose e mortali presenti Riserva Naturale Crava Morozzo. Appuntamento alle 15 presso l’ingresso di Crava.

Nella società moderna, che quotidianamente propone un’ampia gamma di prodotti, dai più comuni a quelli più esotici, a prezzo accessibile e semplici da reperire, sembra incomprensibile l’esigenza di cercare in natura vegetali selvatici a scopo alimentare. Invece, ancora oggi, la popolazione vede nella natura una ricca risorsa di alimenti sani e/o salutari, e trova nella loro ricerca e nella loro preparazione motivo di svago e soddisfazione personale.

Le piante che crescono allo stato spontaneo possono essere raccolte da tutti, ma purtroppo la maggior parte delle persone, soprattutto nelle città, non dispone più di quella conoscenza legata all’antica cultura rurale, che permetteva di distinguere le erbe selvatiche “buone” da quelle “cattive”.

A questo pericolo se ne aggiunge un altro, molto attuale e parimenti grave: il pubblico mostra una grande fiducia in tutto ciò che è “naturale”, con la pregiudiziale convinzione, fomentata da certa comunicazione di massa, che il naturale è necessariamente buono, migliore, sicuro. Tale convinzione è radicata nel luogo comune secondo cui un prodotto naturale, non contenendo additivi chimici, è sempre buono e innocuo. Tutto questo, purtroppo, non corrisponde a verità e il presente volumetto intende dimostrarlo. Ovviamente qualsiasi pianta, fungo o estratto naturale contiene al suo interno migliaia e migliaia di principi attivi, alcuni con effetti positivi per l’organismo umano, altri senza effetti e altri ancora con effetti decisamente negativi.

Premesso che il fai da te con le erbe medicinali è pratica pericolosa dalla quale astenersi, l’errore elementare in cui più frequentemente cade chi il fai da te lo applica alle piante selvatiche deriva dall’inesperienza e dall’ignoranza botanica: consiste nello scambiare una pianta per un’altra, con il grave rischio che, appunto, la prima possa essere tossica, come di fatto troppo spesso accade.

Il problema, tuttavia, non è limitato alle sole specie selvatiche raccolte per il consumo: perfino nei parchi pubblici e nei giardini delle abitazioni private e delle scuole vengono coltivate specie tossiche, talvolta anche potenzialmente letali per l’uomo o per gli animali domestici (oleandro, tasso, glicine, mughetto,narciso ecc.), senza alcun avvertimento della loro pericolosità, né barriere che ne impediscano la raccolta o il contatto. Inoltre presso vivai e fioristi si possono trovare, senza difficoltà, piante da appartamento, esotiche o autoctone, prive di qualsivoglia indicazione di tossicità, mettendo così seriamente a rischio la salute dei bambini e degli animali domestici

c.s.

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