Attualità - 30 maggio 2017, 07:05

Sono più di 30mila i fabbricati rurali non dichiarati al catasto in Granda: in arrivo avvisi "bonari" a tutti i proprietari

La nostra provincia è seconda in classifica dopo quella torinese, a più di 52mila unità: in totale, in regione, i fabbricati di questo tipo sono oltre 115mila

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Attenzione: sono in arrivo dall'Agenzie delle Entrate avvisi "bonari" rivolti a tutti quei proprietari di fabbricati rurali non ancora dichiarati al Catasto Edilizio Urbano. Un'ultima spiagga per permettere la regolarizzazione di queste strutture, che in Italia sono circa 800mila, e nel solo Piemonte più di 115mila.

La Granda, purtroppo, risulta "medaglia d'argento" nella classifica regionale: i fabbricati di questo tipo in provincia sono circa 33mila, di poco inferiori quindi ai più di 52mila che si trovano nel torinese.

I proprietari avevano l’obbligo di dichiararli al Catasto Edilizio Urbano entro il 30 novembre 2012, mentre per i fabbricati che possedevano in passato i requisiti di ruralità, successivamente persi, la dichiarazione in catasto andava presentata entro 30 giorni dalla data di perdita dei requisiti. L’Agenzia delle Entrate, nell’ambito dell’attività di accertamento delle posizioni irregolari, sta inviando gli avvisi bonari per informare gli intestatari degli immobili e invitarli a regolarizzare spontaneamente i loro fabbricati.

Chi aderisce agli avvisi dell’Agenzia, presentando una dichiarazione di aggiornamento catastale, potrà beneficiare dell’istituto del “ravvedimento operoso”, con un notevole risparmio sulle sanzioni (ad esempio, da un importo compreso tra 1.032 euro e 8.264 euro a un importo di 172 euro, pari ad 1/6 del minimo). In assenza della dichiarazione, gli Uffici Provinciali - Territorio dell’Agenzia delle Entrate procederanno all’irrogazione delle sanzioni previste dalla legge e all’accertamento in sostituzione del soggetto inadempiente, con oneri a suo carico.

s.g.

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