Poco più di un piemontese su 10 (pari al 14,6% dei residenti) ha dichiarato di non aver visitato musei, mostre, siti archeologici e monumenti, di non essere mai andato al cinema, a teatro o a un concerto e di non aver letto neanche un libro nel corso dell'anno.
Nel 2016 il cinema è risultata essere l'attività più scelta. La programmazione sui 254 schermi, presenti nelle sale di 54 comuni della regione, ha generato 48,85 milioni di euro di incassi e 7,97 milioni di biglietti.
Bene anche i musei: con 5,92 milioni di ingressi si registra un incremento complessivo delle visite dell'8,6% rispetto all'anno precedente. I risultati positivi dipendono dal successo di pubblico registrato dai musei del Sistema Museale di Torino, che nel 2016 hanno segnato ben 5,07 milioni di visite (+12,8%). Aumenta anche l'uso delle tessere di libero accesso agli spazi espositivi.
Segno negativo invece per gli spettacoli dal vivo in Piemonte, sia per il numero di biglietti venduti (-5,1%) e il totale degli incassi (-14%). Scende anche il complesso delle risorse pubbliche e private destinate al comparto culturale (-2%), che impiega 81mila occupati.
"Negli ultimi vent'anni", ha commentato Maurizio Maggi di IRES Piemonte, " nei paesi industrializzati ci sono state due correnti profonde di cambiamento: la transizione demografica, dove si registra l'allungamento della vita media e la diminuzione della natalità, e quella tecnologica"."Come comparto culturale ci troviamo davanti a queste due sfide, a cui noi dobbiamo rispondere e saper gestire." ha concluso.





