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Saluzzese | 01 dicembre 2017, 07:40

Niente Giro d’Italia a Saluzzo, per l'opposizione “grossa occasione persa”, il sindaco: “Me ne farò una ragione”

Il botta e risposta tra Rinaudo e Calderoni durante l’ultima assise del Consiglio comunale, dove il primo cittadino ha relazionato, smentendo le voci circa scontri istituzionali con Busca

A sinistra il sindaco Calderoni, a destra Danilo Rinaudo. Sullo sfondo il passaggio di tappa a Saluzzo nel 2016

A sinistra il sindaco Calderoni, a destra Danilo Rinaudo. Sullo sfondo il passaggio di tappa a Saluzzo nel 2016

L’ipotesi, poi sfumata, di una tappa del Giro d’Italia a Saluzzo dovuta a scelte regionali e non ad uno scontro con la città di Busca.

È questo, in sintesi, il quadro riferito dal sindaco dell’ex capitale del Marchesato, Mauro Calderoni nel corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale del 29 novembre.

Il primo cittadino è stato incalzato da un’interrogazione delle opposizioni, ma ha smentito contrasti con l’amministrazione del collega buschese Marco Gallo.

L’Atl a giugno scorso ci ha chiesto la disponibilità ad ospitare la partenza di una tappa del Giro, in virtù dell’attività di promozione del cicloturismo avviata con il progetto ‘Velovisò’. Disponibilità da noi accordata, che l’Atl ha portato in Regione insieme a quella di Busca”.

La Regione ha forte voce in capitolo, dal momento che finanzia il 50% dell’operazione.

Sin da subito – ha aggiunto Calderoni – abbiamo discusso le due cose insieme, il sindaco Gallo aveva questa volontà”.

Il tracciato della carovana rosa ha poi subito una modifica. “La Regione ha preferito partire dalla Reggia di Venaria Reale” ha detto il primo cittadino saluzzese.

Non abbiamo avuto il tempo di discutere, io mi sono limitato a caldeggiare Saluzzo solo se all’interno di un contesto intervallivo che andasse a toccare i vari punti di ‘Veloviso”, vale a dire la Colletta di Barge, la Colletta di Brondello e quella di Rossana, per un fattore di coerenza col progetto”.

Ma la scelta, come risaputo, è poi caduta sulla Fondovalle Tanaro, con l’arrivo di tappa nel Monregalese, a Pratonevoso.

Ne prendiamo atto – le parole di Calderoni – ma non c’è stato alcuno scontro con Busca. Ci saranno altre occasioni, stiamo lavorando molto sul cicloturismo nelle Valli del Monviso.

Non siamo neanche arrivati a discutere sull’ipotesi di dove passare, perché la strategia è cambiata; a tal proposito, non avevo nemmeno attivato i canali istituzionali con gli Assessorati regionali competenti.

Non era neanche una delle tappe più entusiasmanti”.

Per l’opposizione, al termine della risposta del sindaco saluzzese, ha parlato Danilo Rinaudo che, oltre a membro dell’assise, si è anche detto “rappresentante di albergatori, ristoratori e commercianti”.

Volevamo chiarezza sulla posizione del Comune e l’abbiamo avuta – ha detto - C’erano più visioni su questa vicenda, resta inteso che abbiamo perso una grossa occasione dal punto di vista economico e non solo. Perdiamo un ritorno che questi eventi portano sempre, sia immediati, d’impatto, che a lungo termine, come conoscenza del territorio e turismo.

Il monregalese, come accade sempre, ottiene tutto. Saluzzo ed il saluzzese perdono 2mila pernottamenti, con annessi pasti e aspetti legati alla ristorazione”.

Ho cercato di essere sereno – ha fatto eco Calderoni – senza contare le svariate letture. Io cerco di farne il meno possibile per non rovinarmi la salute. Sono contento della tua lettura, io me ne farò una ragione”.

Nicolò Bertola

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